Sanremo, un tricolore per ricordare le foibe: quale cantante lo porterà?
Ci sta tutto l’invito rivolto da Maurizio Gasparri via Twitter e speriamo che gli organizzatori di Sanremo ne tengano conto, raccogliendo la “sfida”. È una questione di rispetto e, soprattutto, di proporzioni. “Dopo i nastri arcobaleno a Sanremo, si mostri il tricolore per il giorno del ricordo!», scrive il senatore di Forza Italia lanciando l’hastag #tricoloreasanremo #10febbraio. Un segnale pubblico in memoria delle foibe da un palco prestigioso come quello dell’Ariston sarebbe un atto doveroso e coraggioso per rivolgere un pensiero ai nostri connazionali massacrati, gettati nelle foibe e a lungo espunti dallo storia ufficiale egemonizzata della sinistra. Gli organizzatori dovrebbero raccogliere l’invito. Anzi, avrebbero potuto fare molto di più, visto che la data del 10 febbraio è una data istituzionale che tutti conoscono, anche se non fa comodo a tutti rammentarla. Se la stessa sensibilità per i diritti gay dimostrata dall’esibizione di nastri arcobaleno fosse stata almeno pari alla sensibilità per la sorte tragica toccata ai nostri connazionali, la concomitanza della data del 10 febbraio con la seconda serata sanremese avrebbe povuto suggerire un atto simbolico da parte di organizzatori e artisti. Non pare che sia all’ordine del giorno un’iniziativa del genere e allora sì che ci sarebbe il tempo per rimediare. Se la prima serata del Festival di Sanremo sarà ricordata come uno spot continuato ai diritti gay culminante nell’omaggio- ovazione alla coppia felice di Elthon John e suo marito, chi ha più diritto delle vittime delle foibe, il 10 febbraio almeno, di essere omaggiato, ricordato, pianto, almeno per un minuto? Un gesto di unità nazionale sarebbe auspicabile da parte del Festival di Sanremo, visto che il messaggio arcobaleno strombazzato per tutta la serata scorsa non è poi un messaggio così inclusivo, tutt’altro.