A Sanremo trionfano gli Stadio. Vince la famiglia senza nastri arcobaleno

14 Feb 2016 11:40 - di Romana Fabiani

Un giorno mi dirai, con una ballata acustica dai toni rock, gli Stadio vincono la 66esima edizione del Festival di Sanremo. La storica band bolognese è riuscita a mettere d’accordo tutti  aggiudicandosi anche il premio “Giancarlo Bigazzi” e quello della sala stampa “Lucio Dalla”. Abituali frequentatori della kermesse sanremese,  ma sempre arrivati nelle retrovie,  gli Stadio ribaltano tutte le previsioni rompendo la tradizione recente che ha visto vincere i giovani sfornati dalle scuderie dei talent show.

Il trionfo degli Stadio

” Mai e poi mai avremmo pensato di vincere il Festival di Sanremo” sono le prime parole del leader e vocalist del gruppo, Gaetano Curreri, occhi lucidi e voce più rauca del solito. “Non mi sembra vero. Questo teatro l’ho amato e odiato”, ha detto pensando agli ultimi posti incassati  sul palco dell’Ariston dopo una vita trascorsa a dimostrare “che non eravamo quelli a cui Dalla faceva fare i dischi”.

Sul podio la famiglia “normale”

“Un giorno ti dirò che ho rinunciato alla mia felicità per te. E tu riderai, riderai, tu riderai di me. Un giorno ti dirò che ti volevo bene più di me e tu riderai, riderai, tu riderai di me. E mi dirai che un padre  non deve piangere mai”. Il brano è l’intima confessione di amore di un padre a una figlia mentre sullo sfondo scorrono le immagine di una ragazza acerba. “Un  giorno mi dirai che un uomo ti ha lasciata e che non sai più come fare a respirare, a continuare a vivere. Io ti dirò che un uomo può anche sbagliare lo sai. E non mi crederai. Piangendo tu mi abbraccerai”. Un testo commovente, prima sussurrato poi urlato nell’esplosione rock del ritornello,  che dà voce al dialogo tra un padre e una figlia velato di una sottile malinconia. Un giorno mi dirai è la storia di un padre (normale) che medita sui suoi errori, che si auto-assolve nel nome dell’amore, che cerca di consolare una figlia (normale)  che vive i primi tormenti.  Nel Festival dei nastrini arcobaleno, della passerella pro gay, delle polemiche sul pressing a favore della legge Cirinnà in queste ore all’esame del Parlamento, sul podio di  Sanremo vince la famiglia. Senza se e senza ma.

L’omaggio di Vasco Rossi

“Straccetti multicolori addio. Vincono gli Stadio cantando l’innocente e naturale amore dei genitori” è il filo rosso che unisce i commenti sul web che si concentrano sulla normalità del testo della canzone degli Stadio che non cede alle lusinghe arcobaleno della kermesse firmata da Carlo Conti ( e pensare che la canzone era stata scartata lo scorso anno). Il giorno dopo la vittoria  è scattato puntuale il valzer dei commenti, dei pettegolezzi, degli antefatti, dei retroscena.  Sui social network piovono le congratulazioni di amici e colleghi. A partire da Vasco Rossi che omaggia il leader degli Stadio, autore di molti testi delle sue canzoni- “Quattro stadi quattro premi, sbancato il Festival di Saremo dagli Stadio!” scrive su Facebook il cantante di Zocca.

 

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