Reggio Emilia, i vigili si ribellano: «Non vogliamo fare la scorta al sindaco Pd»
Il sospetto è che si tratti di un “servizio ad personam”, che oltretutto eccede i compiti assegnati loro dalla legge. Protestano i vigili di Reggio Emilia per la decisione, non è del tutto chiaro presa da chi, di assegnarli come scorta al sindaco Pd, Luca Vecchi.
Il Sulpl di Reggio Emilia: «Forse al sindaco serviva un autista?»
«Il servizio di scorta al sindaco viene effettuato da inizio febbraio dagli agenti della polizia municipale in modo piuttosto ambiguo anche per la sicurezza degli stessi agenti», denuncia il Sulpl, il sindacato unitario del lavoratori di polizia locale, che si chiede: «Abbiamo cambiato i nostri compiti e le nostre attribuzioni solo per un singolo cittadino, mentre per tutti gli altri rimaniamo i “vigili spaventapasseri”? Oppure non è cambiato nulla e semplicemente (il sindaco, ndr.) aveva bisogno di un “autista”?».
Per gli agenti poca trasparenza e un rischio sicurezza
La decisione di assegnare una scorta fatta di vigili urbani al sindaco è stata presa dopo che Vecchi ha ricevuto una lettera ritenuta minacciosa da parte di un imputato nell’inchiesta Aemilia, su un giro di riciclaggio a favore della ‘ndrangheta. Il Sulpl però lamenta scarsa trasparenza nella decisione, tra l’altro piovuta sulla testa dei lavoratori senza che ne fossero stati informati. «Senza comunicare nulla ai lavoratori – spiega il sindacato – hanno avuto inizio detti servizi, senza alcun protocollo di intervento e senza chiarire se tali misure fossero imposte o frutto di una inaspettata interpretazione estensiva del ruolo della polizia municipale da parte dell’amministrazione». «In sostanza, il sindacato si chiede se la “scorta” sia stata disposta dal prefetto o se sia stata decisa a livello comunale», si legge ancora in una nota del Sulpl, in cui viene anche sottolineato che «superando addirittura le norme vigenti, siamo improvvisamente idonei a fare i servizi di scorta (quelli sì assegnati in via esclusiva a polizia di Stato e carabinieri) alla luce di un possibile attentato della ‘ndrangheta?». Ma al Comune di Reggio Emilia non la vedono così e replicano facendo sapere che la decisione di utilizzare i vigili come scorta è stata presa «senza esorbitare il mansionario del corpo di polizia municipale».