Rapinano e lasciano annegare un pensionato: arrestati due romeni

19 Feb 2016 12:03 - di Martino Della Costa

Cambia il capo d’imputazione. Cambiano le vittime. Cambiano le scene del delitto, ma la matrice dell’azione criminale è sempre più spesso riconducibile a una mano straniera. L’ultimo episodio che la cronaca denuncia, allora, si è verificato nel Vibonese, dove i carabinieri hanno arrestato un uomo e una donna di nazionalità romena, Dorel Varga e Stela Rezmuves Gyongyi, di 36 e 35 anni, con l’accusa di rapina ed omicidio.

Rapina e omicidio nel Vibonese: arrestati due romeni

Secondo l’accusa, i due nello scorso mese di agosto a Pizzo Calabro avrebbero avvicinato Giglio Palmo Ciancio, un pensionato di 79 anni, attirato in trappola con la scusa di un rapporto sessuale. Quindi, una volta aggredito e rapinato l’anziano – rimasto tramortito – é stato poi gettato in mare ed é annegato. I due arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia (sezione di Polizia giudiziaria della Procura e Compagnie di Vibo Valentia e Tropea), unitamente a personale del Reparto aeronavale della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica. E non è ancora tutto: la coppia di romeni, infatti, fermata per la rapina e l’omicidio del pensionato calabrese é accusata di avere compiuto altre rapine ai danni di anziani con una certa disponibilità economica, attirati in luoghi isolati e poi aggrediti e derubati.

La mano dei due romeni arrestati dietro altri casi simili?

Una modalità criminale e delittuosa insolita, quella a cui sarebbe ricorsa la coppia di romeni fermata in Calabria, che proprio per la sua particolarità fa pensare agli investigatori al lavoro sul caso che potrebbero avere avuto dei complici i due romeni arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia con l’accusa di avere aggredito, rapinato e ucciso gettandolo in mare e facendolo annegare, il pensionato calabrese. Di più: in un primo tempo, si era pensato che non fossero rilevabili reati per la morte di Ciancio, ma dalle successive indagini dei carabinieri, condotte sotto le direttive della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sono emerse le responsabilità della coppia di romeni sia in ordine alla rapina compiuta ai danni del pensionato, attirato in una trappola da Stela Rezmuves Gyongyi, con la complicità di Dorel Varga, sia per la morte dell’anziano. Indagando, gli inquirenti hanno scoperto peraltro che i due romeni sono accusati anche della rapina compiuta il 18 agosto scorso ai danni di un’ altra persona ancora, Lorenzo Vacatello, un cinquantenne invalido, adescato dalla coppia di stranieri con le stesse modalità di quella messa in atto ai danni di Ciancio nei pressi della stazione ferroviaria di Vibo Marina. Vacatello sarebbe stato aggredito e rapinato di oggetti in oro e denaro per un valore di 1.500 euro. Tramortito dopo l’aggressione e la rapina, l’uomo sarebbe stato però – diversamente dall’ultima vittima di Pizzo – caricato su un auto dai due romeni e poi abbandonato in un canneto nei pressi della linea ferroviaria.

Si cercano i complici, si ipotizza un’organizzazione criminale

Dalle indagini é emerso poi, tra l’altro, che alle aggressioni ai danni di Ciancio e Vacatello, insieme a Dorel Varga, avrebbero partecipato altri uomini, che si sta cercando adesso d’identificare, oltre a Stela Rezmuves Gyongyi, utilizzata come esca per le due vittime. Nomi e analogie ritornerebbero anche in altri casi: tanto che sarebbero in corso verifiche su episodi simili, verificatisi nella zona settentrionale della Calabria ed in Sicilia, per accertare se siano da attribuire ai due romeni arrestati in queste ultime ore e se dietro le rapine possa celarsi una vera e propria organizzazione, di carattere transnazionale, dedita – riferiscono gli investigatori – «ai reati predatori in danno di persone appartenenti a fasce deboli della popolazione». Si indaga, quindi, in attesa di una possibile – ennesima? – conferma.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *