Putin, pugno di ferro anti-corruzione: i funzionari statali giureranno fedeltà
Il presidente russo Vladimir Putin dichiara guerra alla corruzione. Il leader del Cremlino – che aveva incontrato la commissione anti-corruzione lo scorso 26 gennaio proprio il giorno in cui la Bbc trasmetteva la sua inchiesta sulle sue presunte e misteriose ricchezze – ha infatti deciso quali disposizioni dare alle varie istituzioni dello Stato per dare un giro di vite all’appropriazione indebita di denaro pubblico e condotte poco onorevoli dei servitori dello Stato. Il problema è sempre più sentito tra i russi ed è una delle ragioni della popolarità del blogger e dissidente Alexi Navalni, che si è importo all’attenzione dell’opinione pubblica proprio grazie alla sua crociata contro la corruzione: l’ultima inchiesta del Fondo anti-corruzione da lui creato sugli affari poco chiari del procuratore nazionale Yuri Chaika e dei suoi figli è stato ad esempio vista e condivisa milioni di volte sui social network. Putin ha dato dunque ordine al governo di mettere a punto proposte legislative entro il prossimo 1° ottobre. Tra le misure indicate dal Cremlino, figurano l’inasprimento delle pene e il miglioramento di altri meccanismi per prevenire l’appropriazione indebita dei fondi statali e regionali in connessione con l’acquisto di beni e servizi. In aggiunta, il Cremlino chiede che alle agenzie governative venga proibito di stipulare appalti e servizi che fanno capo direttamente alle loro funzioni. Putin, infine, ha dato al governo fino al 15 marzo per formulare una bozza di piano nazionale anti-corruzione per il 2016-2017: il piano verrà redatto, oltre che dall’esecutivo, dalla Corte Suprema, dall’ufficio del procuratore generale e dalla Corte dei Conti. Ai funzionari verrà chiesto poi di pronunciare un “giuramento” e se lo infrangeranno verranno puniti, anche se al momento non sono chiari i dettagli di quest’ultima misura.