Niente tagli alla reversibilità: ennesimo passo indietro del governo

16 Feb 2016 8:38 - di Redazione

«Le tasse vanno giù, ma è impossibile accontentare tutti», scrive Renzi nella sua e-news settimanale. Parole che chiosano un lungo paragrafo in cui il premier di nuovo fa il punto sui primi due anni di governo e “dibatte” con i militanti sugli 80 euro, l’Imu, l’Irap e altre misure fiscali, si legge su “Avvenire”.

Niente tagli alla reversibilità: Poletti prova a metterci una pezza

D’altra parte che non ci siano tesoretti da spendere lo si evince anche dalla polemica nata sulla delega povertà all’esame del Parlamento, e in particolare articolo in cui si vincolano le risorse per gli indigente ad una «razionalizzazione» delle prestazioni assistenziali e previdenziali. La «razionalizzazione» è stata immediatamente tradotta con «tagli», e in particolare si è affacciata sulla stampa e nelle valutazioni di sindacati e opposizioni l’ipotesi di una riduzione delle pensioni di reversibilità. La vicenda è diventata così dirompente che il ministro del Welfare Giuliano Poletti è dovuto intervenire per smentire: «La polemica è totalmente infondata. Evidentemente c’è chi cerca facile visibilità e si diletta ad inventare un problema che non c’è per poi poter dire di averlo risolto. La proposta di legge-delega del governo lascia esplicitamente intatti tutti i trattamenti in essere», scrive Poletti assicurando che «per il futuro non è allo studio nessun intervento sulle pensioni di reversibilità» bensì «il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale».

Povertà: il governo mette 600 milioni nel 2016 e 1 miliardo a partire dal 2017

Dopo le polemiche, in ogni caso, le commissioni parlamentari correggeranno la delega. Tutto ciò offre tuttavia il quadro di una situazione dei conti pubblici non florida. Dall’Argentina, però , il premier vola alto e cerca d consolidare l’asse con il neopresidente Macri e con una Nazione «sorella». Con lui una fitta delegazione di imprese pubbliche e private, a caccia di commesse. Mentre Renzi, nei prim incontri con le comunità di studenti e aziende italiane, mostra orgoglio per le sue scelte d politica estera: «Scusate per il ritardo di mezz’ora, ma soprattutto scusate per il ritardo di 18 anni di un premier italiano».

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