Manicomi addio, 100 individui socialmente pericolosi senza casa
L’allarme arriva dal ministero della Salute. Sono 98, e in crescita continua, le persone ritenute socialmente pericolose e destinatarie di una misura di sicurezza detentiva, ma “in stato di libertà”. Di chi la colpa? Queste persone non sono entrate negli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) perché non è previsto più per legge, questi istituti, che sostituirono i vecchi manicomi criminali, infatti sono stati aboliti nel 2013 e chiusi definitivamente nel 2015.
Chiusi i manicomi, cresce l’allarme
Sarebbe dovuti essere ospitati nelle cosiddette Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria), che però non hanno posti letto sufficienti. La situazione allarmante è stato fotografata dall’ultima Relazione annuale sul processo di superamento degli Opg consegnata dal Ministero della Salute al Parlamento, come previsto dalla Legge 81/2014 sul superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
L’allarme nelle carceri
Alcune di queste persone sono agli arresti domiciliari, altre in comunità, altri a piede libero. In alcuni casi si tratta di misure cautelari, in altri di condanne vere proprie. La situazione pesa sull’Amministrazione penitenziaria. «L’assenza di simultaneità nell’attivazione delle Rems da parte delle Regioni e la mancata osservanza dei tempi annunciati per la loro apertura e non mantenuti – si legge in un comunicato – hanno comportato un’attività dispendiosa per l’Amministrazione Penitenziaria e la non tempestiva e puntuale esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria»