L’austerità vale solo per noi: Juncker viaggia in jet privato con i nostri soldi

8 Feb 2016 14:56 - di Mariano Folgori

Predicano l’austerità, ci fanno le pulci per una manciata di euro, ci vorrebbero sempre più poveri e sempre più tartassati, poi però si concedono le comodità più assurde e costose. E il tutto con i nostri soldi, i soldi tutti i cittadini europei. Clamoroso e scandaloso il caso Juncker rivelato dal Telegraph. Il presidente della Commissione europea prende allegramente il jet privato per fare appena 350 chilometri, cioè la distanza tra Bruxelles (sede della Commissione Ue)  e Strasburgo (sede del Parlamento europeo). Il costo è enorme (tutto sul bilancio della Ue) e ingiustificato, dal momento che Juncker potrebbe prendere tranquillamente il treno. Invece no, il capo degli eurocrati non può viaggiare come tutti i comuni cittadini europei, gli stessi che la Commissione da lui presieduta pretende sempre di spremere  come limoni.

Ma c’è di più. Lo stesso privilegio è concesso, non solo a Juncker, ma anche agli alti funzionari europei. Per tutti costoro è a disposizione una piccola flotta di aerei “taxi” (sono sei) per fare la spola fra città che distano poche centinaia di chilometri  fra loro. Costo dell’affitto dei jet per quattro anni: 12,6 milioni di euro. «I mezzi sono a disposizione mensilmente e – ricorda sempre il quotidiano britannico – hanno costi elevatissimi nonostante esistano tratte aeree commerciali (e low cost) fra Strasburgo e Bruxelles. Gli impegni dei parlamentari però sono molti e per questo, oltre che a convenzioni con treni e auto, esistono i jet privati«. Più in generale, ricorda sempre il Telegraph, ripreso dall’Huffington Post, il vero «problema dei costi relativo al personale Ue è proprio legato agli spostamenti tra Strasburgo e Bruxelles: per fare la spola si spendono circa 170 milioni di euro l’anno, di cui circa 65 per mantenere gli edifici e le case che di volta in volta si trovano vuoti. Cifre che a più riprese hanno scatenato polemiche da parte dei Tories che chiedono “tagli” dei costi dell’Ue». Per molto meno lo staff di Juncker minaccia i governi europei di “infrazione” ai vincoli di bilancio.

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