Inchiesta delle “Iene” sullo spaccio a Prato fa infuriare il Pd che la governa
Un’inchiesta televisiva delle “Iene” sullo spaccio e il consumo di droga a Prato governata dal Pd manda in fibrillazione il partito. Che si scaglia contro la Prefettura. Origine della lite un servizio delle “Iene” , il programma di Italia Uno, che nella sua edizione di ieri sera ha mandato in onda un reportage, accendendo i riflettori sul drammatico dilagare dello spaccio di eroina in centro storico a Prato, nel quale vengono mostrati vendita e massiccio consumo dello stupefacente, attività che si sviluppa fra la stazione ferroviaria e piazza del Duomo. Ed è esplosa la polemica in città.
Il fenomeno riguarda decine di spacciatori africani e centinaia di tossicodipendenti – per la stragrande maggioranza italiani – di ogni età e lo spaccio diffuso di droga, come mostrano le telecamere nascoste nel servizio, avviene in pieno giorno e alla luce del sole.
Il Pd che governa la città, finito sotto accusa, reagisce scomposto prendendosela con la Prefettura.
Molto critici con il rappresentante del governo, il segretario comunale del Pd, Gabriele Bosi, e il sindaco Matteo Biffoni, anch’egli Pd. Biffoni spiega: «Abbiamo reso inaccessibile il bastione di fronte al parcheggio del Serraglio, che era luogo di ritrovo di spacciatori e consumatori di droga. Abbiamo chiuso, con ordinanza, il minimarket di via Santa Margherita dentro cui si nascondeva una piccola centrale dello spaccio, e decine sono stati i blitz e i controlli effettuati anche dalla Polizia Municipale».
«Insisteremo con questa attività – sostiene il sindaco che si fece eleggere proprio promettendo che avrebbe sradicato il fenomeno a Prato – perché la droga è, oltre che un problema di sicurezza, un problema sociale».
Quanto al Pd, il partito di Renzi punta esplicitamente il dit sulla Prefettura. «E’ evidente che se Prato è diventata un punto d’attrazione per lo spaccio e il consumo di droga su scala metropolitana, quello che serve davvero – dice con imbarazzo il segretario pratese del Pd, Gabriele Bosi – è smantellare il mercato illegale che sta dietro a tutto questo: la droga non cresce spontaneamente a Prato. Quali sono le azioni di contrasto ai canali che riforniscono di droga la piazza di Prato messe in campo da Questura, il Comando dei carabinieri e Procura? Colpire i singoli spacciatori è necessario, ma diventa prioritario bloccare l’intero sistema di affari che sostiene i singoli traffici in alcune strade del centro. Una priorità che richiede un lavoro investigativo sicuramente complesso ma indispensabile».
Di qui la domanda che retoricamente il segretario pratese del Pd pone a sè stesso: «la Prefettura si vuole attivare finalmente in questo senso, facendo dello smantellamento del sistema della droga a Prato una priorità del proprio operato? Se si è arrivati a questo punto c’è stata evidentemente una sottovalutazione del problema, a cui occorre rimediare quanto prima. Quali azioni vuole mettere in campo il prefetto di Prato per rispondere a questa emergenza?».