In ambulanza da un ospedale all’altro, neonata muore durante il trasporto
La madre sostiene che la sua bambina è morta in ambulanza, praticamente tra le sue braccia. Secondo l’ospedale da cui era partita, la piccola sarebbe deceduta all’arrivo nell’altro pronto soccorso, la cui direzione, a sua volta, precisa che il medico d’urgenza ha tentato tutte le manovre rianimatorie ma ormai non c’era più nulla da fare. Un dramma nel dramma per una giovane coppia brianzola che giovedì scorso ha perso la figlia, di 4 mesi, affetta, a quanto si apprende da una patologia cardiovascolare, anche se non così grave, secondo loro, da giustificare quello che è successo. I genitori si sono rivolti ad un legale, Alessandro dell’Oro di Lecco, ed è pronta una denuncia contro ignoti per omicidio colposo. Il calvario della piccola comincia mercoledì, quando viene ricoverata in ospedale a Carate Brianza (Monza) per tosse e catarro. In realtà la bimba ha avuto qualche problema già dalla nascita. Pochi giorni dopo essere venuta al mondo era stata portata a Bergamo al reparto di Patologia neonatale in vista di un possibile intervento cardiochirurgico che, a quanto risulta, non era ancora stato fissato. Alla neonatologia di Carate, la piccola viene trattata con antibiotico e ossigeno terapia, e pare anche che le sue condizioni migliorino. Qui in realtà cominciano le diverse versioni. La madre sostiene che la piccola sta meglio (“ha girato anche un video che sarà allegato alla denuncia”, dice il legale), ma viene convinta dai medici a trasferire la piccola a Bergamo. La direzione sanitaria sostiene invece che le condizioni della bimba stavano peggiorando e che la decisione del trasferimento è in accordo con i genitori.
I genitori della neonata minacciano denuncia
«La decisione è stata presa arbitrariamente dai medici che hanno informato i genitori della necessità di spostare la piccola che, ribadisco, non era in quel momento in pericolo di vita – dice Alessandro Dell’Oro – Alle 19 di giovedì sono state staccate le cannule di ossigeno e la bimba è stata caricata in ambulanza, tenuta in braccio dal personale perché il mezzo non era attrezzato per il trasporto neonatale e di strumentazione per ossigeno terapia». Il viaggio è drammatico. «La mamma era in ambulanza e sostiene che la bambina sia morta durante il trasporto – continua l’avvocato – Sfido chiunque a contraddire la sua dichiarazione. La piccola paziente, durante il ricovero e il trasporto in ambulanza è stata costantemente assistita dal personale medico e infermieristico della Struttura Complessa di Pediatria e Patologia Neonatale di Carate», precisa con note ufficiali l’azienda ospedaliera. All’arrivo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la piccola è in arresto cardiocircolatorio, come afferma la direzione sanitaria di quell’ospedale. Al pronto soccorso tentano comunque tutte le tecniche di rianimazione. Ma non è ancora finita. Alla piccola la mattina dopo viene fatta l’autopsia. «Ci hanno informato a cose fatte, hanno effettuato l’esame autoptico ma ancora non abbiamo ricevuto i documenti», dice il legale. Non è vero, replicano dall’azienda ospedaliere di Bergamo, «tutto è stato deciso in accordo con i genitori». Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha chiesto un rapporto preliminare ai carabinieri del Nas in merito al caso. A fronte di anomalie riscontrate, interverrebbe la task force di esperti istituita dal ministero per le situazioni di crisi.