I gay attaccano e la Regione Piemonte si spaventa. Ecco cos’è successo

12 Feb 2016 17:48 - di Redazione

Il mondo omosessuale fa la voce grossa e la Regione Piemonte ingrana immediatamente la retromarcia. E così succede che, a poche ore dall’inizio di un convegno intitolato Cosa può fare l’Europa per la Russia. Cosa può fare la Russia per l’Europa, organizzato dall’editore Lala a Torino, uno degli ospiti della sessione di studi, l’assessore Giovanni Maria Ferraris, il cui saluto era in programma tra gli eventi della giornata, annuncia su Facebook di dare forfait.

La Regione Piemonte ritira la sua partecipazione a un convegno

Dunque, niente saluti e niente relazione: la Regione Piemonte non parteciperà al convegno Cosa può fare l’Europa per la Russia. Cosa può fare la Russia per l’Europa: la decisione partorita all’ultimo minuto sarebbe scaturita dopo le polemiche sollevate dal movimento Lgtb per il carattere ritenuto omofobo dell’appuntamento, nel quale «sarà ribadito – si legge nel sito di Pro Vita, che vi partecipa – quanto la Russia sta facendo a favore della famiglia naturale e contro la propaganda delle lobby Lgbt, attirandosi così gli strali di un certo mondo occidentale, totalmente asservito all’ideologia omosessualistà». Tanto è bastato, dunque, agitare il solito spauracchio della Russia omofoba e della persecuzione sessuale a rischio istituzionalizzazione, a far vacillare prima, e annullare, poi, la presenza dell’assessore Ferraris che, su Facebook, annuncia e ufficializza la sua defezione, rigorosamente politically correct…

Il movimento Lgbt alza la voce, l’assessore dà forfait

Una rinuncia arrivata in risposta a un post del movimento Lgtb. «Il panel del convegno – spiega allora Ferraris – non mi era stato illustrato nel dettaglio, e il titolo dell’incontro nulla aveva a che vedere con le tematiche della famiglia. Sono molto dispiaciuto della situazione, perché il dibattito in questi giorni centrale sulle unioni civili deve svilupparsi all’insegna del più profondo rispetto reciproco». Un passo indietro che ha accontetato il movimento che racchiude l’intera galassia omo, bi e trans sessuale, sicuramente appagata dall’aver puntato l’indice – tanto da ottenere il dietrfront finale – a scapito di chi – per una volta e almeno accademicamente – vorrebbe anche poter descrivere il panorama geo-politico che si staglia alle spalle di una realtà sempre più messa in mora e in minoranza: quella della famiglia naturale. E non a caso, allora, puntuale è arrivato il ringraziamento del Torino Pride all’assessore. «Il nostro messaggio – scrive su Fb il coordinatore del Pride, Alessandro Battaglia – voleva mettere l’accento su una situazione ai limiti della persecuzione istituzionalizzata delle persone omosessuali, che in Russia sono inermi e prive di tutela». E forse puntava anche a mettere in difficoltà la Regione di Chiamparino. E ci sono riusciti…

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