I Cattodem avvisano Renzi: «Se insiste sulla Cirinnà governo a rischio»
Il governo rischia di cadere sulla legge Cirinnà? Lo lascia intendere un big del Pd. «Senza unità il Pd rischia una crisi irreversibile. Se prendiamo la strada delle ripicche e delle accuse sono a rischio le unioni civili, il Pd e la legislatura. Le nostre differenze devono essere il cemento per unire il Paese. Se le nostre differenze diventano contrapposizioni il Paese paga un prezzo. Qui nessuno sta commerciando niente, abbiamo una responsabilità enorme e saremo all’altezza. Il Pd deve unire il Paese e non spaccarlo su posizioni giacobine da una parte e integraliste dall’altra». A dirlo Giorgio Tonini, cattolico, senatore del Pd, in un’intervista al Corriere della Sera. «Dobbiamo portare a casa una buona legge sulle unioni civili, con sano pragmatismo e senso della realtà, tenendo conto che il Pd al Senato non ha i numeri e che una parte dei cattolici dice “io la stepchild non ce la faccio a votarla”», afferma Tonini, secondo cui “la strada maestra è verificare se c’è una maggioranza per la stepchild adoption . Sui punti controversi deciderà il Parlamento, in modo libero”. «Se non ci sono i numeri – prosegue – la stepchild va tolta dal testo e affrontata in un altro provvedimento. C’è un problema più ampio di revisione delle norme sulle adozioni che riguarda gli omosessuali e, di più, le coppie eterosessuali sterili».
Di Battista sulla Cirinnà: «Una legge cone tante altre…»
«Chi parla di tradimento dovrebbe chiedere conto a un parruccone da ancien régime come Zanda. Sono gli elettori del Pd che dovrebbero chiedere di mettere la fiducia a Renzi, che ha dato libertà di coscienza quando ha capito che non aveva i voti e se n’è tenuto fuori per evitare una crisi di governo». Intervistato dalla Stampa, il parlamentare M5S Alessandro Di Battista non si mostra preoccupato del possibile naufragio del ddl Cirinnà in caso di crisi di governo: «Può saltare? E allora? Quella sulle unioni civili – dice – è una legge importante come altre venti».