Nuovi guai per Banca Etruria: chiesti due milioni e mezzo di risarcimenti
Altri guai per la Nuova Banca Etruria. La Confconsumatori di Grosseto ha citato la banca per danno per conto dei suoi associati. Dopo il fallito tentativo di mediazione, l’istituto dovrà «rispondere degli illeciti nei contratti di investimento commessi in occasione della vendita di titoli subordinati alla clientela retail». Complessivamente il risarcimento dei danni richiesto dai 103 associati, a cui furono vendute obbligazioni subordinate, ammonta a due milioni 543mila euro. Secondo l’associazione, il «nuovo ente ponte ha acquistato l’azienda bancaria, come risulta ormai anche dalle visure camerali, sicché risponde degli illeciti contrattuali commessi negli anni precedenti in occasione della sciagurata e sconsiderata cessione a pensionati, famiglie e lavoratori di titoli bancari subordinati».
Nuova Banca Etruria, la denuncia di Confconsumatori
«Non si chiede tecnicamente il rimborso delle obbligazioni» rimaste in capo alla vecchia banca, ha spiegato uno dei legali, l’avvocato Marco Festelli, che coordina la battaglia a livello nazionale per Confconsumatori, ma «il risarcimento dei danni connessi al contratto servizi di investimento; contratto nel quale la Nuova Banca è succeduta a titolo universale in forza della cessione aziendale disposta da Banca d’Italia. Questa è l’unica interpretazione costituzionalmente accettabile del cosiddetto Bail-in. In difetto, si tratterebbe di una norma contraria ai principi generali in materia di cessioni aziendali e fallimenti, conseguentemente sarebbe da dichiararsi incostituzionale per violazione del principio di uguaglianza e parità di trattamento. A questa prima causa ne seguiranno altre sia a Grosseto che in Toscana e nel Lazio». Confconsumatori ha inoltre chiesto al procuratore capo di Arezzo di essere riconosciuta come parte offesa nei vari procedimenti penali aperti contro gli amministratori della vecchia banca.