Firenze, bombe contro CasaPound: distrutta la libreria del movimento

3 Feb 2016 13:15 - di Valeria Gelsi
bomba casapound firenze

Nuovo attacco, a Firenze, contro CasaPound: una bomba carta è stata fatta esplodere nella notte contro la libreria del movimento, il Bargello. La stessa libreria era stata oggetto, un paio di settimane fa, in pieno giorno, di un vero e proprio raid da parte degli antifascisti, che tra l’altro avevano preso a sprangate una ragazza. Anche stavolta si è trattato di un attacco molto violento. Benché artigianale, l’ordigno si è rivelato di notevole potenza: ha divelto la saracinesca di metallo, distrutto la vetrina e danneggiato un’auto in sosta. Secondo gli investigatori, l’attentato sarebbe di matrice anarchica.

L’attentato alla libreria di CasaPound

A dare l’allarme sono stati i residenti, svegliati dalla deflagrazione. Sul muro di un palazzo di fronte alla libreria, che si trova a Coverciano, è stata trovata la scritta “Pippo, Andre e Tommi liberi”. Praticamente una rivendicazione: si tratta dei tre anarchici arrestati per l’incendio della casa di un militante di CasaPound nel Parmense. La stessa frase, qualche giorno fa, era stata trovata su diversi muri della zona di via Felice Fontana, dove c’è la sede politica di CasaPound Firenze.

Il precedente del raid antifascista: in 21 contro 3

«Siamo di fronte a una escalation rapidissima, che dimostra da che parte stanno i violenti, gli intolleranti e gli antidemocratici», ha commentato il direttivo fiorentino di CasaPound Italia, ricordando il raid di metà gennaio quando 21 antifascisti, incappucciati, brandendo mazze e bastoni, hanno aggredito le tre persone che si trovavano nella libreria: un ragazzo e una ragazza di CasaPound e una cliente, picchiando brutalmente soprattutto la giovane, che è riuscita a salvarsi solo chiudendosi in bagno. Nonostante la particolare gravità di quell’episodio, per CasaPound non vi fu alcuna manifestazione formale di solidarietà da parte delle istituzioni cittadine e il sindaco Nardella si limitò a condannare le violenze con un tweet. Non solo, appena due giorni dopo fu consentito un corteo di protesta contro la presenza in città di CasaPound, che proprio in quella occasione stava inaugurando la sua sede politica. Manifestazione alla quale prese parte, tra gli altri, anche un presidente di quartiere.

Le coperture politiche dei violenti

Il segnale che le istituzioni fiorentine e la sinistra che le guida hanno voluto dare, dunque, era chiarissimo: libera circolazione agli antifascisti che fanno raid (e ora mettono bombe), fuori dalla città CasaPound che vuole solo fare cultura e politica. Un messaggio ribadito in ogni occasione utile visto che, in appena un anno di attività della libreria e in poche settimane di apertura della sede, si sono susseguite numerose mozioni che chiedevano la chiusura dei presidi di CasaPound e la messa al bando del movimento dalla città. Non a caso, commentando l’attentato con la bomba carta, Cpi ha ricordato che «questa situazione è anche il frutto del clima di odio creato da una parte della sinistra fiorentina, che insiste nel presentare mozioni liberticide nelle quali si chiede l’immediata chiusura delle nostri sedi». «Vorremmo sapere dove sono adesso – ha chiesto quindi il movimento – tutti quegli esponenti che accusano noi, infondatamente, delle peggiori nefandezze e poi tacciono davanti ad atti criminali dei quali noi siamo vittime».

 

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