Chiudere Guantanamo, costa troppo: Obama ci riprova, con la leva dei soldi
Chiudere definitivamente il carcere di Guantanamo, che – è la motivazione ufficiale – ormai costa troppo. Barack Obama rilancia una sua vecchia promessa e presenta al Congresso il piano per realizzarla. Ma la proposta è tutt’altro che condivisa, e non solo tra i repubblicani.
Un progetto che risale al 2008
Il piano per mandare in pensione il famigerato carcere americano sull’isola di Cuba è stato redatto dalla Casa Bianca insieme al Pentagono e affonda le sue radici in un progetto annunciato dal presidente americano già nel 2008. L’idea è stata sempre fortemente contrastata tra i deputati e i senatori americani, ma ora Obama sembra deciso a renderla realtà, inserendola fra gli ultimi atti del suo mandato.
A Guantanamo 2mila addetti per 91 detenuti
Nel supercarcere, balzato alle cronache mondiali per lo scandalo delle torture, si trovano ancora 91 detenuti e personale formato da circa 2mila tra civili e militari. Il piano prevede che una parte dei prigionieri venga trasferita in altri Paesi, mentre l’altra parte, quella costituita dai soggetti ritenuti più pericolosi, finisca nelle carceri americane.
Ma convincere il Congresso non sarà facile
La chiusura viene motivata con gli elevatissimi costi della struttura e con il fatto che viene utilizzata dalla propaganda dell’estremismo islamico per reclutare adepti, ciononostante il dibattito al Congresso si prospetta tutto in salita e non è affatto detto che il piano possa passare. Non c’è solo l’ostilità dei repubblicani, che promettono battaglia: anche diversi democratici sembrano non essere per nulla convinti.