Brindisi, arrestato il sindaco di centrosinistra. L’accusa: truffa e corruzione

6 Feb 2016 9:40 - di Redazione

Il sindaco di Brindisi Cosimo Consales, eletto con il Pd, è stato arrestato all’alba – assieme a un imprenditore, Massimo Vergara, e a un commercialista, Luca Screti – nell’ambito di un’indagine relativa alla gestione dei rifiuti. Nei confronti del primo cittadino e del commercialista sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre per l’imprenditore il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I tre sono accusati, in concorso, di abuso d’ufficio, corruzione, concussione e truffa. Screti è amministratore della ‘Nubile srl’, l’azienda incaricata dal comune di Brindisi del trattamento dei rifiuti urbani.

Consales era stato eletto a maggio del 2012 con il centrosinistra ma a novembre del 2013 si è autosospeso dal Pd in seguito ad un’indagine sull’affidamento del servizio di comunicazione istituzionale e della rassegna stampa. Consales risulta anche imputato insieme ad altre tre persone per abuso d’ufficio truffa e concussione per l’affidamento del servizio di rassegna stampa e call center da parte del Comune alla News Sas, società di cui aveva detenuto la maggioranza delle quote fino a pochi mesi prima dell’elezione. Per Brindisi è la seconda volta in cui un sindaco in carica viene arrestato. Prima di Consales,  toccò a Giovanni Antonino nell’ottobre del 2003. Antonino era stato da poco rieletto e dopo un ribaltone si trovava al vertice di una coalizione di centrosinistra. Fu arrestato a Roma e condotto in carcere. Anche all’epoca le accuse contestate furono di corruzione, concussione e truffa. Il processo che seguì fu ribattezzato la ‘Tangentopoli brindisina’. Si concluse con il patteggiamento a tre anni e sei mesi di reclusione che Antonino scontò in parte in carcere. Anche all’epoca a condurre le indagini fu il pm Giuseppe De Nozza, insieme al pm Adele Ferraro.

Il presidente della Puglia Michele Emiliano si è affrettato  ribadire che il Pd pugliese da mesi “aveva tolto la fiducia al sindaco di Brindisi.

Saccomanno: dov’è finita la questione morale?

«Questione morale a Brindisi o nella sinistra brindisina?», è il quesito che pone Michele Saccomanno, già senatore della Repubblica e assessore regionale  in Puglia, con il gruppo di An, attuale sindaco di Torre Santa Susanna. «Giovanni Antonino – ricorda Saccomanno – a Brindisi viene arrestato quando fa da tramite ai consiglieri regionali allora all’opposizione per rientrare nella gestione della cosa pubblica attraverso il primo grande ribaltone italiano della cosiddetta Seconda Repubblica. Oggi, l’arresto di Consales sconvolge ulteriormente un centrosinistra già in confusione. Credo che nel centrosinistra brindisino, con sponsor vecchi e nuovi, ci sia molto da rivedere. La città, dopo il riscatto morale e culturale avuto con Mimmo Mennitti, non può sentirsi laboratorio italiano di corruzione. Occorrono uno scatto di orgoglio e decisioni forti e durature anche da parte dei cittadini», conclude l’esponente del centrodestra pugliese.

 

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