Bimbo muore in una buca, la famiglia chiede 2 milioni, il sindaco si dimette

27 Feb 2016 12:04 - di Liliana Giobbi

Il sindaco di Offagna (Ancona) Stefano Gatto, eletto con una lista civica, si è dimesso dopo 7 anni trascorsi alla guida della cittadina (duemila abitanti) per un caso finito all’attenzione delle cronache nazionali: l’impossibilità per l’amministrazione di far fronte a un maxirisarcimento da 2,4 milioni di euro chiesto dalla famiglia di un bambino di 7 anni, Amos Guzzini, morto nel 1997 dopo essere caduto in uno strapiombo non segnalato.

 Il dolore della famiglia di Amos

La famiglia di Amos non ha accettato una proposta di transazione, un risarcimento da 900mila euro in più tranche, e la causa in sede civile si dovrebbe chiudere a maggio. Il Comune rischia il default, e Gatto ha preferito lasciare il governo di Offagna nelle mani di un commissario prefettizio, rassegnando le dimissioni con tre anni di anticipo sulla scadenza del suo mandato. Il sindaco ha detto più volte di aver tentato «ogni possibile mediazione», ma senza successo, convinto fra l’altro che la famiglia di Amos «non vedrà mai quella somma tutta intera». A suo avviso neppure il rappresentante del governo riuscirà a recuperare due milioni (una somma quasi doppia rispetto al bilancio comunale). Con Gatto solidarizza il presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia: «La situazione di noi sindaci è molto precaria – afferma -, e quanto è accaduto al sindaco di Offagna, costretto a dimettersi per colpe non sue, poteva succedere a chiunque. Per altro tali dimissioni non serviranno a risolvere la situazione debitoria nei confronti della famiglia del piccolo Amos Guzzini. perché il commissario nulla potrà».

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