Banca Etruria, funerale al risparmio italiano. Le vittime sotto casa di Renzi

20 Feb 2016 13:18 - di Valeria Gelsi
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Al grido di «Ladri! Ladri!» e con la promessa di «non votare mai più questi del Pd», gli ex azionisti di Banca Etruria, lasciati in rosso dal decreto Salvabanche, hanno sfilato in corteo sotto la casa natale di Matteo Renzi, a Rignano sull’Arno, dove ancora vivono i genitori del premier. Non si è trattato di un corteo qualunque, ma di un corteo funebre: le esequie del risparmio italiano.

«Il Pd ha rubato i soldi dalle nostre tasche»

«Questi del Pd non vanno votati e ve lo dice il presidente di un circolo Arci che si è speso per anni per il Pd. È triste dirlo, ma il Pd è il partito che ha rubato i soldi dalle nostre tasche», ha scandito dal megafono Angiolino Campiglia del comitato “Vittime salvabanche”, annunciando che la prossima manifestazione si terrà a Laterina, il paese del ministro Maria Elena Boschi e del padre, ex vicepresidente di Banca Etruria. «Mi dispiace per gli abitanti di Rignano che hanno partorito un tipo come quello», ha scandito poi uno degli azionisti, mentre gli altri esponevano cartelli contro il Pd, contro il governo e contro il premier, raffigurato tra l’altro come Pinocchio.

Il funerale del risparmio

Ad aprire il corteo c’era una bara di cartone con la scritta «Risparmio italiano», sulla quale era appoggiato anche un mazzo di fiori. Il “feretro”, dopo essere passato davanti alla sede del Pd, è stato portato fin sulle scale del Municipio, dove i manifestanti hanno chiesto – senza ottenerlo – un colloquio con il sindaco Daniele Lorenzini. «Eterno riposo ai risparmi, eterno saluto al voto», si leggeva poi su uno striscione, mentre le richieste che echeggiavano da molti cartelli erano: «I responsabili paghino» e «Il governo Renzi vada a casa».

«Così Banca Etruria ha ingannato mia madre 90enne»

Tra i manifestanti anche il figlio della 92enne aretina che in queste ore ha presentato un esposto in procura dopo aver perso 75mila euro investiti nelle obbligazioni di Banca Etruria. «Mia madre è stata chiamata il 2 ottobre 2013 per farle comprare le obbligazioni e per fare l’operazione le hanno venduto anche delle azioni. La mia mamma non sapeva nulla e i suoi soldi sono finiti così», ha spiegato l’uomo, che al collo aveva un cartello con la scritta: «Renzi, il babbo di Santa Maria Elena subito santo».

 

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