Artigiano suicida per debiti col fisco? Equitalia smentisce tutto
«Maurizio quando ha ricevuto le due cartelle esattoriali si è sentito vittima di un’ingiustizia. Da anni lavorava poco anche a causa di una malattia che gli impediva di farlo con regolarità. Era disperato, avvilito, ma non immaginavo potesse arrivare a togliersi la vita. Era ossessionato». Così la moglie dell’imprenditore che si è ucciso dopo aver ricevuto due cartelle esattoriali da Equitalia di 210 mila euro. L’uomo, 51 anni, si è lanciato da un ponte di Corso Europa, una delle arterie principali di Genova, ed è finito nel greto del torrente Sturla dopo un volo di decine di metri. La somma dovuta derivava da quanto richiesto in base agli studi di settore (era un artigiano) ma l’uomo, non riusciva a lavorare con continuità e quindi riteneva ingiusto dover pagare quelle cifre senza fare fatturati che le giustificassero. «Mio marito non si è mai arresto e cercava da oltre un anno un altro lavoro, un lavoro qualsiasi che ci permettesse di andare avanti. Io sono disoccupata. Ma ogni suo sforzo è stato inutile», ha detto la moglie. L’imprenditore lascia una figlia di 10 anni. Intanto sul luogo da dove si è buttato, qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori con un biglietto e la scritta “Non si può morire così, staremo vicini a tua moglie e a tua figlia”. Equitalia, però, smentisce tutto: “L’unico debito che risulta a carico del signor M. con Equitalia ammonta a poche centinaia di euro che peraltro aveva chiesto e ottenuto di potere estinguere con una semplice rateizzazione presso il nostro sportello di Genova”, scrive Equitalia esprimendo “cordoglio e vicinanza ai familiari per il grave lutto che li ha colpiti”.
L’Adiconsum e l’incubo di Equitalia
«Nel 2015 abbiamo assistito 47 genovesi che hanno ricevuto cartelle esattoriali molto esose». A parlare è il segretario di Adiconsum Liguria, Stefano Salvetti. «Uno degli ultimi casi di cui siamo occupati – spiega – riguarda un medico genovese che per pagare le tasse ha dovuto vendersi casa, auto e moto. E nonostante questo non è riuscito a racimolare tutti i soldi che servivano». Salvetti ricorda che Equitalia concede rateizzazioni sino a 150 mesi. «Esiste anche la legge del “Default” che permette di dimezzare i debiti quando un soggetto dimostra le proprie difficoltà economiche anche senza il consenso del debitore. Ma purtroppo per ora queste norme sono solo sulla carta perché i tribunali non nominano le commissioni a cui spettano le decisioni finali», conclude Salvetti.