È Alessandro Pajno il presidente (renziano) del Consiglio di Stato
Alessandro Pajno è il nuovo presidente del Consiglio di Stato. Uno che ha lavorato con Prodi, Mattarella e Ciampi. Quindi uno col marchio. Che diviene presidente neppure per la regola dell’anzianità, ma per chiara imposizione da parte del governo. Cioè di Matteo Renzi. E così ci è toccato leggere il solito proclama. Sciorinato, nell’occasione, davanti a Mattarella: “Occorre restituire la giustizia amministrativa alla comprensione dei cittadini e al rapporto con le altre Istituzioni” e bla, bla, bla ; e poi ancora “una giustizia che, pur con le sue reali difficoltà, s’impegna a far fronte alle sfide di cambiamento che i tempi impongono, come emerge dalle riforme in atto” (omaggio a chi l’ha voluto). L’elezione di Alessandro Pajno, nel giorno del suo insediamento davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, evidenzia perciò un problema. Impossibile da risolvere. Ovvero loccupazione sistematica di ogni pertugio di potere da parte della maggioranza renziana mai passata per il voto popolare. Altro che ciance sulla comprensione dei cittadini. Nato a Palermo il 31 agosto 1948, coniugato, tre figli, Alessandro Pajno, ha ricoperto numerosi incarichi nel corso della sua carriera, come Procuratore dello Stato, Avvocato dello Stato e Consigliere di Stato. Nel luglio 2007 è stato nominato Presidente di Sezione del Consiglio di Stato. In tale qualità ha prestato servizio presso la Prima Sezione consultiva, la Sezione per gli atti normativi e, come titolare, ha presieduto la Seconda Sezione consultiva e la Quinta Sezione giurisdizionale. Ha ricoperto l’incarico di Segretario Generale della Giustizia Amministrativa (1995-1997) ed è stato componente della Commissione per la redazione dello schema di decreto legislativo recante il Codice del processo amministrativo nonché della Commissione incaricata di redigere gli schemi dei decreti legislativi correttivi. Ma la propulsione per la sua carriera arriva evidentemente dal rapporto con la politica. Sempre e comunque schierato a sinistra. Prima nella sinistra che fu democristiana, poi nella sinistra tout-court. Ecco perciò che dopo avere svolto le funzioni di Consigliere giuridico del Ministro Mattarella (Rapporti con il Parlamento), Alessandro Pajno è stato Capo di Gabinetto dei Ministri Mattarella (Pubblica Istruzione), Jervolino (Pubblica Istruzione) e Ciampi (Tesoro, Bilancio e Programmazione economica). Ha ricoperto il ruolo di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1996-1998: primo Governo Prodi) e di Commissario Straordinario per il Governo per il completamento del federalismo amministrativo (1999-2001). Nel secondo Governo Prodi (2006-2008) ha ricoperto l’incarico di Sottosegretario all’Interno ed è stato responsabile dell’indirizzo e del coordinamento del processo di attuazione dell’attività di semplificazione legislativa. Un rapporto costante col potere della sinistra che adesso ha catapultato Alessandro Pajno, per volontà del governo Renzi, al vertice del Consiglio di Stato.