Capotreno aggredito col machete: condanne fino a 16 anni per tre latinos
Condannati fino a 16 anni di carcere i tre giovani della banda di sudamericani, che hanno preso parte all’aggressione nei confronti di due ferrovieri, uno dei quali, il capotreno Carlo De Napoli, venne colpito con il machete e rischiò di perdere un braccio lo scorso giugno a Milano. In particolare, il giudice, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato Jackson Lopez Trivino, detto “Peligro”, a 16 anni, Josè Ernesto Rosa Martinez a 14 anni e Andres Lopez Barraza, detto “Pajaro Loko”, a 11 anni e 4 mesi.
Tutti e tre sono stati condannati per tentato omicidio per aver preso parte all’aggressione col machete nei confronti di Carlo Di Napoli e per aver aggredito a calci e pugni l’altro ferroviere, Riccardo Magagnin. Sempre secondo le indagini, i tre avrebbero fatto parte della gang di latinos “MS13”. In particolare, Rosa Martinez, reo confesso e che ha collaborato alle indagini dopo l’arresto, è colui che colpì col machete Di Napoli al braccio, mentre Lopez Trivino, che ha sempre negato ogni responsabilità, sarebbe stato colui che ha aggredito Magagnin. Lopez Trivino è stato condannato alla pena più alta. Il terzo condannato, invece, secondo le indagini, avrebbe passato il machete a Rosa Martinez. Assolto, invece, per non aver commesso il fatto Alexis Ernesto Garcia Rojas, detto “cigarrito”, difeso dal legale Robert Ranieli e che era stato arrestato dopo i fatti assieme agli atri tre. Il gup con il proscioglimento ha disposto anche la sua scarcerazione. Assolti, sempre per non aver commesso il fatto, altri due imputati che erano a piede libero, tra cui il giovane Alexander Cortéz Gonzales. Il pm aveva chiesto sei condanne a pene comprese tra gli 8 e i 14 anni. A Di Napoli, assistito dal legale Luca Ponzoni, il gup ha riconosciuto una provvisionale di 50mila euro, mentre a Magagnin, assistito dall’avvocato Matteo Calori, è andata una provvisionale da 20mila euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 60 giorni.
Le reazioni del capotreno che rischiò di perdere un braccio
«Ritengo che queste condanne e queste pene siano giuste». Così Carlo Di Napoli ha commentato coi cronisti al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano le condanne nei confronti di tre giovani sudamericani. Tre imputati, invece, sono stati assolti. «Su questo punto – ha spiegato ancora il ferroviere – leggeremo le motivazioni e vedremo. L’importante, però, è che siano arrivate condanne a pene giuste». Di Napoli, che venne aggredito assieme ad un suo collega dalla banda di giovani, alcuni dei quali erano saliti sul treno senza biglietto, ha raccontato che le sue condizioni «stanno migliorando, il braccio va meglio». Già in una pausa della scorsa udienza aveva spiegato che «ci vorrà del tempo affinché possa recuperare la funzionalità della mano, mentre il braccio si sta rafforzando, si sta riprendendo». E aveva espresso l’augurio che «questi ragazzi possano cambiare in carcere».