Il Papa scomunica Renzi, sulle unioni civili s’avvicina lo scontro

23 Gen 2016 10:53 - di Aldo Di Lello

Finalmente Papa Francesco batte un colpo contro il politically correct e l’ideologia gender. “Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”: così il Pontefice a pochi giorni dall’approdo in Aula del ddl sulle unioni civili. Nelle stesse ore in cui il Papa pronunciava questo inequivocabile monito alla coscienza degli italiani, Matteo Renzi ha invece battuto un colpo laicista: “Per il Pd la riforma è irrinviabile”. Il premier ha in questo modo messo sull’avviso i catto-dem del suo partito.

Siamo allo scontro. Perché da un parte e dall’altra sono state pronunciate parole nette e inequivocabili. E pure nella stessa giornata. Poi, sui grandi media e nelle segreterie politiche, si farà a gara a smussare gli angoli e a trovare interpretazioni più morbide e concilianti. Ma la contrapposizione tra visioni diverse della famiglia è comunque emersa, in tutta la sua forza. Chiamatela come volete, ma la pronuncia di Papa Francesco, per i modi e i tempi in cui è avvenuta, ha il chiaro sapore di una “scomunica” contro il baldanzoso segretario del Pd.

Che cosa possa avere spinto il Papa a questo scarto e a questa accelerazione, dopo aver ricevuto per tanto tempo gli applausi delle anime belle buoniste e laiciste, è argomento troppo complesso per essere affrontato in modo sintetico. Certo è che il recente Sinodo sulla famiglia ha rappresentato una sconfitta per l’anima più “progressista” dell’episcopato. Certo è anche che il “popolo” cattolico s’è risvegliato e si appresta ora a rioccupare massicciamente la scena pubblica con l’imminente Family Day, Certo è infine che l’episcopato italiano ha rotto gli indugi e, con il cardinale Bagnasco, ha benedetto la rivolta di questo “popolo”.

Resta da dire di Renzi, Perché ha impresso questa accelerazione laicista? Ai dietrologi e ai retroscenisti l’ardua sentenza. Forse è rimasto prigioniero dei suoi tatticismi. Forse ha voluto dire qualcosa di “sinistra” per placare il dissenso interno. Forse non ha valutato bene i rischi connessi con l’iniziativa della pasionaria Cirinnà. Qualunque sia la risposta, è certo che, nel corso della prossima settimana, ne vedremo delle belle. Dentro e fuori l’Aula.

 

 

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