«Grazie a Bowie ora possiamo parlare di dolce morte»: la lettera di un medico
«Grazie David», perché «la tua storia è diventato un modo per parlare più apertamente con i pazienti della morte, qualcosa che molti medici e infermieri faticano ad affrontare come argomento di conversazione». È il ringraziamento rivolto al Duca Bianco, morto di cancro il 10 gennaio scorso, da un medico specializzato in cure per il fine vita, Mark Taubert.
La lettera postata dal figlio di David Bowie
Pubblicata sulla pagina blog sito web del British Medical Journal (BMJ) è stata ritwittata dal figlio di Bowie, Duncan Jones, nel primo messaggio sui social dopo la morte del padre. Nella lettera, il dottor Taubert, consulente di cure palliative presso il Velindre NHS Trust a Cardiff, nel Regno Unito, descrive la conversazione avuta con una donna malata di tumore che aveva appena appreso di non avere più di un anno di vita davanti. «Abbiamo discusso la tua morte e la tua musica, e questo ci ha portato a parlare di temi che non sono sempre facili da discutere con qualcuno di fronte alla propria morte», si legge. «Abbiamo parlato – prosegue – di cure palliative e di come possono aiutare le persone», così come del luogo dove la signora vorrebbe essere «quando il male progredirà», ovvero «non in una stanza d’ospedale, ma a casa». Proprio come è stato per Bowie, sottolinea il medico, citandone la morte come esempio di quel che dovrebbero essere le cure palliative, ovvero le terapie finalizzate a rendere meno dolorosa possibile, dal punto di vista fisico e psicologico, la fine della vita. «Molte persone pensano che la morte avvenga prevalentemente in ospedale», scrive, «ma presumo che tu stesso abbia scelto la casa e lo abbia pianificato nel dettaglio. Questo è uno degli obiettivi delle cure palliative e il fatto che tu sia riuscito a realizzarlo potrebbe aiutare gli altri a vederla come un’opzione desiderabile».