Un coro contro Alfano: “Macché referendum, esci dal governo”

27 Gen 2016 14:50 - di Redazione

Il voto sulle pregiudiziali e sulle sospensive presentate dalle opposizioni al ddl Cirinnà sulle Unioni civili, previsto per oggi, slitta a martedì prossimo 2 febbraio. Domani ci sarà solo l’incardinamento del testo e la discussione su sospensive e pregiudiziali. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Lo slittamento del voto sulle pregiudiziali è dovuto alla richiesta della Lega – confermata anche dal capogruppo Gian Marco Centinaio – di poter essere giovedì pomeriggio a Milano per l’incontro dei partiti euroscettici al quale, tra l’altro è prevista la partecipazione anche di Marine Le Pen. Per tutta la prossima settimana ci sarà in Senato la discussione generale sul testo ma non è stata indicata una data finale del voto conclusivo del provvedimento. Centinaio ha anche spiegato ai cronisti che la Lega Nord è pronta a ritirare circa il 90% degli oltre 5mila emendamenti presentati al ddl. La decisione segue all’accordo con la maggioranza: il dibattito non sarà strozzato dall’emendamento ‘canguro’ a prima firma Marcucci presentato al al testo unioni civili e che avrebbe fatto decadere se approvato tutte le proposte di modifica più insidiose per il ddl Cirinnà.

Il centrodestra ad Alfano: perché non esci dal governo?

Dopo che il ministro Angelino Alfano ha agitato lo spauracchio del referendum contro la legge sulle unioni civili il centrodestra ha replicato osservando che se non è d’accordo su una questione così centrale sarebbe suo dovere uscire dalla maggioranza. Lo hanno sottolineato Renato Brunetta, presidente dei deputati di FI,  e Giorgia Meloni, leader di FdI. Quest’ultima ha anche rilevato che “le unioni civili sono un falso obiettivo del ddl Cirinnà che serve solo ad introdurre il diritto di adozione per le coppie omosessuali. Alla sinistra interessa di più il desiderio di genitorialità degli omosessuali del diritto del bambino ad avere un padre e una madre, perché gli omosessuali votano e i bambini no. Fratelli d’Italia crede invece che uno Stato giusto debba occuparsi del più debole. E per questo noi difendiamo i bambini”.

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