Camerun, strage in moschea: due donne kamikaze in azione, 10 i morti
Senza tregua, a 24 ore dall’attacco di Istanbul, il terrorismo torna a spargere sangue: questa volta in Camerun, dove due donne kamikaze hanno attaccato una moschea, nei pressi del confine nigeriano, uccidendo dieci persone. Le notizie relative a quest’ultimo attacco sferrato dal terrorismo contro vittime inermi sorprese in preghiera, riferite da fonti ufficiali del Paese africano, sono ancora poche e confuse. L’unica certezza è che il pugno armato del terrorismo è tornato ad usare la mano femminile.
Attentato in una moschea in Camerun: in azione due donne kamikaze
In base a quanto riferito da un governatore regionale, Midjiyawa Bakari, l’attentato è stato compiuto nella città di Kolofata, dove si pensa che le kamikaze siano arrivate provenendo dalla Nigeria e passando il confine qualche giorno fa. Dall’anno scorso il Camerun, come anche il Ciad e il Niger, sono stati l’obiettivo di sanguinosi attacchi sferrati da parte del gruppo terrorista islamico nigeriano Boko Haram e Kolofata, in particolare, è stata più volte nel mirino degli attentatori che, di volta in volta, si sono serviti anche di bambini kamikaze e, come il caso odierno appunto, di donne disposte a morire. In sei anni i Boko Haram hanno ucciso migliaia di persone in Nigeria e negli Stati confinanti. Stavolta è toccato al Camerun che, non a caso, è uno dei cinque paesi che forniscono truppe ad una forza regionale in guerra contro la formazione terroristica affiliatasi l’anno scorso alle truppe dell’Isis.