Vatileaks, Paolo Berlusconi indagato dalla Procura di Roma. Ci risiamo…

1 Dic 2015 14:43 - di Redazione

Ci risiamo. Dalle Procure parte l’ennesimo siluro contro Berlusconi. Questa volta tocca però tocca  al fratello  Paolo:  è indagato dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta (a tutti nota come Vatileaks)  che coinvolge la pr Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino. Berlusconi è indagato per concussione: la sua iscrizione è un atto dovuto in base alle carte giunte dalla Procura di Terni sulla compravendita del castello di San Girolamo a Narni.

Il coinvolgimento della famiglia Berlusconi era nell’aria, dopo la pubblicazione di alcune indiscrezioni giornalistiche, secondo le quali la Chaoqui avrebbe tentato di ricattare Paolo e Silvio minacciando chissà quali rivelazioni. Sul tema era intervenuto l’avvocato Niccolò Ghedini con una smentita. “Alcuni articoli di stampa prospettano che la signora Chaoqui avrebbe rivolto delle richieste al dottor Paolo Berlusconi anche in relazione ad asserite indagini in corso presso il Vaticano. Le notizie sono totalmente infondate. Il dottor Berlusconi ha incidentalmente conosciuto e occasionalmente incontrato la signora Chaoqui in situazioni conviviali e non vi è stato alcun accenno ai temi evocati dalla stampa”. Così ha dichiarato il legale.  “Del resto– ha aggiunto Ghedini –  non vi era possibile materia di indagine essendo insussistente qualsiasi legame con il Vaticano o con il suo sistema bancario. Tali inveritiere notizie saranno oggetto di specifiche azioni legali”.

Ghedini ha anche smentito qualsiasi contatto tra l’ex pr del Vaticano e Silvio Belrusconi.  “Il presidente Berlusconi non ha mai avuto alcun contatto con la signora Francesca Chaoqui, né ha mai avuto indicazione alcuna da parte di chicchessia di richieste dalla stessa formulate”.  “Fra l’altro –aggiunge sempre il legale della famiglia Berlusconi – , mancava qualsiasi possibilità di avanzare pretese non essendovi alcun collegamento possibile fra il presidente Berlusconi e gli “affari vaticani” o la Banca Vaticana. Si tratta dunque di illazioni infondate e pretestuose che saranno perseguite in ogni sede”, conclude il legale.

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