Truffa del ricongiungimento: denunciati 200 somali e bengalesi
Oltre duecento persone, di nazionalità somala e bengalese, sono state denunciate dalla Questura di Gorizia per aver presentato indebitamente richieste di ricongiungimento familiare e per aver percepito denaro a vario titolo, principalmente per detrazioni per familiari a carico, che ora dovrà essere restituito.
L’operazione è partita a seguito di una segnalazione degli enti locali, che avevano notato a Monfalcone, in provincia di Gorizia, un improvviso, quanto anomalo, aumento della presenza di cittadini somali.
E’ stato quando gli investigatori hanno cercato di capire meglio il motivo dell’impennata inattesa di somali in città che è venuta fuori la verità.
La quasi totalità dei cittadini somali aveva avviato anomale procedure di ricongiungimento familiare, in favore di connazionali residenti all’estero, giovandosi della possibilità di inviare per via telematica la documentazione, grazie alla mediazione di un’agenzia di disbrigo pratiche, oggi chiusa.
Le richieste erano accompagnate da fotocopie di documenti che si sono rivelati contraffatti, anche grossolanamente, e le stesse domande venivano spesso presentate anche in altri Comuni italiani creando una sorta di cortocircuito.
Dopo le denunce, la Questura ha provveduto a ritirare tutti i nullaosta già rilasciati e bloccare quelli ancora in corso di rilascio.
La collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha permesso di denunciare per truffa aggravata anche undici cittadini del Bangladesh che, con lo stesso meccanismo e sempre a Monfalcone, avevano avviato procedure telematiche per la richiesta di assegni familiari e detrazioni d’imposta per familiari a carico di lavoratori dipendenti.