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Madre e figlia morte in sala parto. Il padre affronta i medici. Intervengono i carabinieri

Cronaca - di Redazione - 27 Dicembre 2015 - AGGIORNATO 27 Dicembre 2015 alle 20:08

Madre muore in sala parto. E con lei, la sua bambina. Ci sarà un’inchiesta, adesso, per spiegare i tanti perché di una tragedia avvenuta la notte scorsa al Sant’Anna di Torino, ospedale ostetrico e ginecologico considerato all’avanguardia non solo in Italia (nel 2014 è risultato al primo posto in Europa per numero di parti). Dice il referto che la madre, Angela Nesta, 39 anni, casalinga, è stata stroncata da un arresto cardiocircolatorio, e che la piccola Elisa, la sua primogenita, è “nata morta” poco prima. “Qualcosa di improvviso e impossibile da prevedere”, spiega Chiara Benedetto, direttrice del reparto. “Nulla aveva fatto presagire un esito così tragico”. Il padre della donna, Pietro Nesta, in ospedale ha affrontato il personale medico a muso duro: i carabinieri, già presenti per svolgere le incombenze più urgenti dell’indagine, sono dovuti intervenire per evitare che la situazione si complicasse. “Voglio sapere cosa è successo”, dice Pietro. “L’ultima volta – racconta – l’ho vista ieri pomeriggio. Aveva un dolore all’addome. Pensavo fosse normale per il parto, che era previsto per oggi. Poi i medici ci hanno detto, prima a me e poi al suo compagno, Francesco, di andare a casa. Da allora ho solo saputo che è morta, con la bambina, e nessuno mi ha dato uno straccio di spiegazione”. La gestazione di Angela, afferma ancora il padre, è stata “bellissima, senza alcun problema. Non potevamo aspettarci un epilogo così tragico. Siamo distrutti”.

Angela era arrivata al Sant’Anna di Torino il 23 dicembre . A seguirla durante la gravidanza non era stato il personale del presidio sanitario, ma il proprio ginecologo. “Erano state fatte tutte le analisi – spiegano in ospedale – e non era emerso niente che non andasse”. Decorso regolare, tanto che i familiari erano stati invitati a rincasare. Poi è successo qualcosa di imprevisto, sembra una “dilatazione improvvisa”. In sala parto, dove la madre  è stata portata subito, “c’erano non meno di sette specialisti fra i migliori dell’ospedale”. La direttrice Benedetto, inoltre, sottolinea che “l’anestesista ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente, sfortunatamente senza risultati positivi”. I carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche e hanno identificato tutti i presenti. Domani verranno ordinate le autopsie. Il fascicolo è al vaglio di Raffaele Guariniello: uno degli ultimi di cui il magistrato si occuperà prima di lasciare il servizio.

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