Smog, il boomerang dei blocchi alle auto: Roma e Milano peggiorano
L’allarme smog non cala. Anzi, a leggere i dati dell’inquinamento da polveri sottili, sembra che la soluzione delle targhe alterne (adottata soprattutto a Roma) abbia peggiorato la situazione.
Roma avvolta dallo smog
Nonostante a Roma martedì fosse il secondo giorno di targhe alterne è ancora allarme smog nella Capitale. I valori delle Pm10 nell’aria restano “fuorilegge”: lo ha rilevato il bollettino giornaliero fornito dall’Arpa Lazio. Il limite giornaliero delle polveri sottili è stato superato in 10 centraline su 13.
Anche Milano piange
Milano non sta meglio. Anche all’ombra della Madunina il livello delle polveri sottili ha superato la soglia, nonostante il blocco totale della circolazione. Nel secondo giorno di stop alla circolazione, la centralina di Milano Pascal ha segnato un livello di 81 microgrammi per metro cubo. Quella di Milano Senato, in centro, è salita da 66 a 83, mentre Milano Verziere è passata da 60 a 75.
Le soglie sforate
Il limite massimo giornaliero di smog da non sforare è fissato dalla legge per le Pm10 a 50 ug/m3. Martedì a Roma le centraline hanno registrato 68 a Preneste (l’altro ieri il valore era 67), 58 a Francia, 55 a Magna Grecia (qui diminuisce di poco visto che il precedente valore era 56), 68 a Cavaliere, 51 a Fermi, 60 a Bufalotta (aumentano le Pm10, l’altro ieri erano a 59), 54 a Cipro contro il precedente 57 e 52 ad Arenula contro il 58 del giorno precedente. I picchi più alti si registrano sempre a Cinecittà dove la centralina ieri è scesa da 92 a 89, e a Tiburtina dove si è passati da 76 a 69.
Vertice al ministero
Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sta cercando di tamponare l’emergenza per superare gli inutili interventi spot di sindaci e governatori. Così ha riunito gli amministratori delle grandi città intorno a una tavolo per mettere a fuoco una strategia complessiva mentre davanti alla sede del ministero dell’Ambiente i militanti di Legambiente hanno manifestato in tuta bianca con maschere antigas e tanto di cartelli con alcune proposte per ridurre l’inquinamento: dai treni per i pendolari alla ciclabilità urbana.
Maroni: investiamo sul ferro
Bobo Maroni non ha dubbi. La sua ricetta prevede: l’incentivo del trasporto pubblico locale su ferro con la spesa di un miliardo per i prossimi cinque anni; la rottamazione dei veicoli più inquinanti, fino all’euro 3, con incentivi, impegnando 200 milioni l’anno per i prossimi cinque anni. E, soprattutto, l’attuazione dell’accordo di programma già siglato con il governo ma non ancora attuato.