Rebus di nomi: il centrodestra ancora in alto mare in vista delle comunali
Matteo Salvini prova a suonare la carica: «Entro Natale per Milano il candidato ci sarà». Eppure, la cavalleria del centrodestra sembra ancora arroccata dentro al suo fortino. Poco pronta, per il momento, allo scatto. Il capo leghista ieri a Roma ha detto di essere «assolutamente contrario al balletto dei nomi che in questi giorni continua a tutto spiano». E dunque, lancia il cuore oltre all’ostacolo: «Noi lavoriamo e lavoreremo sui programmi, mentre intanto la sinistra litiga». Il che sarà anche vero, ma per l’alleanza non è di grande aiuto. Ma perché il «Capitano» leghista è cosi convinto che nel giro di un paio di settimane tutto possa andare a posto? «Perché o è cosi o è cosi. Non possiamo strascicare la vicenda».
A destra si attende l’esito delle primarie milanesi prima di scegliere il proprio candidato
Eppure, in Forza Italia sono molti quelli che ritengono che non ci sia alcuna fretta. Anche per conoscere il nome dell’antagonista di centrosinistra: «Ma no, dai… Non possiamo mica aspettare quello che fanno gli altri, penso che noi possiamo fare scelte forti ed essere forti nelle nostre scelte». Però, lascia intendere il segretario padano, in alcune real tà locali la coalizione potrebbe essere più ampia del previsto: «Alleati della Lega, oltre a FI e Fdl, sarà chi non ha mai fatto politica ma reputa che questo sia il momento giusto per farlo». Lui, ci lavora: ieri sera ha partecipato a una cena dei rappresentanti di «Noi con Salvini». E, appena prima, ha spiegato che «Abruzzo e Sicilia sono realtà dove avremo candidati sindaci nostri da spendere e da testare». Il borsino dei concorrenti, nel centrodestra, non segna picchi significativi – scrive “Il Corriere della Sera” – e il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, è sostanzialmente stabile. Fermo restando che ancora non ha dato disponibilità ufficiale: «Una decisione verrà presa dopo Natale», ha detto. L’ipotesi continua a piacere a Silvio Berlusconi, meno a tanti esponenti del suo partito. Che lo ritengono troppo «targato»: una sua eventuale sconfitta sarebbe troppo facilmente attribuita al suo mentore, e assai meno alla Lega. Soprattutto in considerazione del fatto che i sondaggi fanno ritenere un secondo turno in cui Sallusti non riesce a mobilitare nuovi elettori rispetto a quelli del bacino politico di provenienza.
Francesca Balzani sarebbe un conto, mentre Sala ha un buon appeal anche presso i moderati.
I Fratelli d’Italia hanno in corsa Riccardo De Corato, già senatore e apprezzato vicesindaco delle giunte Albertini e Moratti: «La mia disponibilità c’è — dice —, mi sembrerebbe assai brutto respingere la proposta. Sarei in continuità con quel centrodestra che per tanti anni a Milano è stato vincente». Ma la verità è che l’alleanza attende il suo Cavaliere bianco. Un imprenditore, un «uomo del fare» che ancora però non si vede. Lo dice con chiarezza il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti: «Che abbia un senso scegliere il candidato cosi presto, è ammesso ma non concesso». Il rischio, «è quello di trovare in fretta un candidato sbagliato». E anche Toti sottolinea: «Che il candidato del centrosinistra sia Giuseppe Sala oppure Francesca Balzani non è la stessa cosa».