Immigrati clandestini tramite i circhi: nuovi arresti alla Regione Sicilia

1 Dic 2015 12:25 - di Carlo Marini

«Il prossimo che mi dice che i soldi non fanno la felicità gli do le mie bollette da pagare». È una delle frasi che campeggia sulla bacheca Facebook della dipendente della Regione Sicilia arrestata questa mattina nell’inchiesta sui clandestini regolarizzati attraverso false assunzioni nei circhi. Anna Maria Cristina Mantione, dipendente dell’Ufficio speciale lavoratori extracomunitari, è collega di Vito Gambino, dipendente regionale arrestato lo scorso 10 novembre nella prima tranche dell’inchiesta in cui erano state fermate 36 persone tra cui diversi titolari di circo. Gambino nelle scorse settimane ha ammesso di avere ricevuto mazzette per regolarizzare i clandestini. Mantione è stata arrestata con l’accusa di favoreggiamento per avere fornito una postpay prepagata per fare affluire le mazzette pagate dall’organizzazione. Nell’operazione all’alba sono finiti in manette 14 persone: dieci italiani e quattro stranieri. Tra loro Salvatore D’Antona, commercialista di Trapani, Gaetano Pappalardo, commercialista di Salerno, Giuseppe Bivona, titolare di una struttura ricettiva di Agrigento. Sono accusati a vario titolo, di associazione a delinquere, con l’aggravante della transnazionalità, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel territorio nazionale di cittadini provenienti, prevalentemente dall’India, dal Pakistan e dal Bangladesh.

Immigrati clandestini: quali sono i 18 circhi incriminati

A beneficiare della truffa centinaia di extracomunitari – sopratutto indiani, pakistani e bengalesi – entrati in Italia con un falso permesso di lavoro. Sulla carta dovevano fare i giocolieri, i clown o gli acrobati; nella realtà avrebbero svolto – ma solo nella migliore delle ipotesi – attività di facchinaggio. Gli immigrati venivano fatti entrare in Italia attraversi false assunzioni in diciotto circhi, finiti sotto inchiesta. Insieme a Vito Gambino a novembre era stata fermata anche la moglie, Provvidenza Visconti, 51 anni, pure lei dipendente dell’assessorato. Gambino, responsabile dell’Ufficio speciale di collocamento per i lavoratori dello spettacolo, avrebbe prodotto, dietro compenso, dei falsi nulla osta al lavoro per prima occupazione necessari per ottenere, da parte delle ambasciate, il visto d’ingresso nel territorio nazionale nei confronti degli extracomunitari. In particolare gli impresari circensi inoltravano la domanda di assunzione dello straniero al dipendente regionale, il quale predisponeva, anche in mancanza dei presupposti e in alcuni casi falsificando la documentazione.

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