Gli amici di Verdini in lacrime per Bondi: «Non andar via, resta con noi»

29 Dic 2015 10:53 - di Girolamo Fragalà

Quelle parole («Berlusconi potrebbe essere paragonato al Conte Ugolino che nella Divina Commedia divora il cranio dei suoi figli») hanno provocato una reazione forte. Perché a pronunciarle è stato Sandro Bondi e non un Travaglio o un Santoro, tanto per citare qualche “nemico” storico del Cavaliere. E neppure una Dandini o una Guzzanti, che utilizzano la satira per colpire chi non è dalla loro parte.

 In lacrime per Bondi, sceneggiata senza fine

Le reazioni sono state forti. Contro l’ex fedelissimo del Cav passato sull’altra sponda è stato detto di tutto, critiche pesanti e ironia: «A Bondi», ha detto l’azzurro Paolo Romani, «vorrei consigliare – oltre a una lettura più attenta del Giuda di Amos Oz che non è certo una rivalutazione né un’esaltazione di colui che ha rappresentato nella storia il “traditore” per antonomasia – soprattutto un’analisi meno emotiva e irrazionale che lo porti a non accostare indecorosamente uno sfogo personale alla storia che appartiene al nostro Paese». E Simone Baldelli ha invece colpito con un montante: «Bondi scriveva “A Silvio”, oggi aggiunge due righe: “Vita rinnegata, Vita ingrata”. Presto ci aspettiamo “A Matteo”». Ma ecco che arriva il salvagente, gettato tra lacrime di commozione da Ignazio Abrignani, uno degli ex passati con Verdini: «Il travaglio interiore di un uomo che ha sempre avuto nei confronti della politica un approccio ideale e di grande sacrificio anche individuale merita rispetto e dunque trovo esagerati gli attacchi a mezzo stampa che vengono rivolti a Sandro Bondi», ha detto. «All’amico Sandro mi sento in tutta onestà di dire: non abbandonare la via che hai scelto e intrapreso con tanta determinazione e con tanto slancio. Non lasciare la politica. Ritrova con noi la motivazione ideale e la giusta energia per dare idee e contributi fattivi a migliorare le cose e riformare questo Paese: non ritirarti Sandro, scendi in campo un’altra volta. I progetti che ci attendono hanno bisogno della tua onesta’ e della tua intelligenza».

Durissimo il commento di Maurizio Gasparri: «Il vaniloquio di Bondi forse non meriterebbe neanche un commento. Quel che si può dire è che, quantomeno, è una persona non solo ingrata ma anche dai riflessi molto lenti. Si è accorto di tutta questa “mostruosità” di Berlusconi, dopo aver accettato da lui la designazione a far parte del Parlamento con liste bloccate, ad assumere la funzione di coordinatore di Forza Italia per lungo tempo, a far parte poi del vertice del Pdl diventando uno dei tre coordinatori del partito. Berlusconi lo ha poi nominato addirittura ministro dei beni culturali, dove la sua azione è stata di una evanescenza che tutti cercammo di negare per decenza».

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