“Torna in vita zio Benito”? «L’ho scritto io»: parla il pronipote di Mussolini

5 Nov 2015 9:03 - di Franco Bianchini

“Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito!”. È di un autore conosciuto la scritta comparsa sul muro della canonica della parrocchia di San Leopoldo, a Pontebba (cancellata dal personale del Comune). Lo rivela il Messaggero Veneto: a scrivere la frase è stato, per sua ammissione, Davide Fabbri, un pronipote di Mussolini, che si è autodenunciato, segnalandolo anche sul suo profilo Facebook e su Twitter.

Fabbri, zio Benito e la scritta sul muro

«Lo dico per evitare che siano coinvolte altre persone che non hanno responsabilità», ha precisato al Messaggero Veneto Fabbri, noto anche per lo scontro con Simona Ventura, nel 2011 quando partecipò, alla trasmissione L’Isola dei famosi. «La frase l’ho scritta durante una sosta dagli amici in Valcanale che mi hanno informato su quanto sta accadendo a Pontebba, mentre ero in viaggio dall’Ungheria, dove vive mia figlia, per raggiungere Gorizia, dove, sabato scorso volevo partecipare a una manifestazione con il fine di evidenziare il problema degli arrivi di immigrati, ma che non si è potuta svolgere perché non è stata autorizzata dalle autorità. E ancora non capisco il perché del diniego. Una scritta inneggiante a zio Benito Mussolini, questo ha provocato le accese polemiche. «Nulla di questo nella mia intenzione – ha detto –, io voglio solamente fare il bene della patria, dell’Italia e degli italiani, dei tanti concittadini che soffrono in situazione di bisogno incredibile e dei quali nessuno si preoccupa». Ma come è nipote di Mussolini? «Dalla parte di Donna Rachele Guidi ch’era anche la madrina di mia madre».

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