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Scuola, tafferugli ai cortei. Ma il Pd s’agita per una sua bandiera bruciata

Home livello 2 - di Eleonora Guerra - 13 Novembre 2015 - AGGIORNATO 14 Novembre 2015 alle 02:46

Cariche di alleggerimento, alcuni feriti e un paio di fermi. Si è conclusa con qualche incidente, ma tutto sommato senza situazioni particolarmente gravi la giornata di protesta contro “la buona scuola” indetta da insegnanti e studenti in tutta Italia.

A Napoli gli scontri più gravi

Le tensioni maggiori si sono registrate a Napoli, dove due giovani, un ragazzo di 18 anni e uno di 22, sono stati sottoposti a fermo, dopo essere stati portati in Questura. Gli incidenti sono esplosi quando il corteo, alla cui testa c’erano giovani con caschi e scudi di polistirolo, si stava avvicinando a piazza Trieste e Trento, per dirigersi verso la sede di Confindustria, seguendo un percorso diverso da quello autorizzato. Durante la carica, tre ragazzi e quattro poliziotti sono rimasti feriti. Subito dopo gli scontri un folto gruppo di studenti ha abbandonato la manifestazione, mentre un centinaio si è diretto sotto la Questura, annunciando che non avrebbe sciolto il presidio finché i due fermati non fossero stati rilasciati.

A Milano due feriti tra i manifestanti

A Milano le cariche hanno provocato due feriti tra i manifestanti. Si tratta di un un professore 50enne e di una ragazza di 18 anni, entrambi non gravi e medicati sul posto. La carica della polizia è scattata quando un gruppo di studenti ha tentato di deviare il percorso autorizzato, forzando il cordone di polizia. «Sono stato colpito da una manganellata della polizia, ero a volto scoperto», ha raccontato il docente che lavora in un istituto professionale milanese.

A Roma evitato il contatto

Momenti di tensione, ma senza incidenti si sono registrati poi a Roma quando gli studenti, dal presidio a Montecitorio, hanno cercato di raggiungere il Pantheon, dove volevano svolgere un’assemblea. Dopo averli bloccati, la polizia ha avviato una trattativa e infine ha concesso la piazza agli studenti, evitando che la situazione degenerasse. Nella Capitale gli organizzatori hanno dichiarato 7mila partecipanti al corteo.

Ma per il Pd il problema è una bandiera bruciata

Infine, non si sono registrati episodi di violenza a Torino, dove il corteo si è concluso senza incidenti, ma solo qualche atto vandalico: è stato imbrattato il muro di una banca, sono state lanciate delle uova contro la sede del Miur, è stata bruciata una bandiera del Pd. Proprio quest’ultimo episodio, però, ha scatenato reazioni prossime al ridicolo da parte degli esponenti dem locali e non solo. Il segretario regionale del partito, Davide Gariglio, ha parlato di gesto «gravissimo» e «violento, che squalifica i motivi per i quali gli studenti sono scesi i piazza», l’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero, ha detto che «ogni protesta è legittima purché non trascenda nella violenza, che è sempre da condannare» e perfino il vicesegretario del Pd nazionale, Lorenzo Guerini, è intervenuto sull’episodio. «È il lascito avvelenato di una polemica che la realtà ha dimostrato essere puramente ideologica», ha detto Guerini, sostenendo che «bruciare la bandiera del PD è un atto grave al pari di altri gesti di violenza che si stanno registrando in queste ore nei vari cortei».

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13 Novembre 2015 - AGGIORNATO 14 Novembre 2015 alle 02:46