Polverini lancia la sfida: “Non possiamo accettare la sottomissione alla Lega”
«Il disagio c’è ed è forte, tra i parlamentari e sui territori. Dove e come sfocerà il disagio è da capire». Renata Polverini è preoccupata. La scena di Forza Italia schiacciata sulla Lega e Berlusconi sottoposto a Salvini non piace alla deputata azzurra. Berlusconi a Bologna è apparso lo sparring partner di Salvini. È stato anche fischiato… «Ero tra coloro che, per la storia di Forza Italia, per il suo percorso, per il popolo dei moderati che abbiamo sempre rappresentato, non ritenevo utile la presenza di Berlusconi a Bologna. Devo dire che piazza Maggiore ha rafforzato la mia convinzione. Per quanto mi riguarda un problema c’è», rivela a “Il Mattino”.
Polverini pone a Berlusconi un problema di linea politica e culturale
Che risposta richiede il problema? «Il problema è la linea politica. Berlusconi in venti anni ha esercitato una leadership indiscussa ed è stato sempre lui a dettare la linea, non si è mai sottomesso a nessuno, neppure a Umberto Bossi». Ma quando c’era Bossi i numeri erano altri, Forza Italia viaggiava sul 30 per cento e la Lega al 10. I rapporti di forza attuali sono diversi. «Sicuramente. Tanto più che il Pd da risposte al popolo dei moderati portando avanti molti punti del programma di Berlusconi. Tuttavia non credo che appiattirsi sulla Lega possa aiutare Forza Italia a ritrovare il consenso. Anzi il perimetro si restringe perché la linea estremista della Lega allontana i nostri elettori».
“Le classi dirigenti del Sud devono reagire, non possono accettare la sottomissione alla Lega”
Visto dal Sud il caso è molto più complesso perché la Lega nel Mezzogiorno non è amata. C’è una questione meridionale in Forza ltalia? «Le classi dirigenti del Sud devono reagire, non possono accettare la sottomissione alla Lega». Reagire come? «Aprendo, innanzitutto, una competizione con il governo sulle emergenze del Sud. Sul Mezzogiorno Forza Italia ha il dovere di indicare una linea. Ma come puoi pensare di farlo se sei schiacciato su un partito che pensa solo al Nord? Dalla classe dirigente meridionale di Forza Italia mi aspetto un colpo di coda». Tanto più che Forza Italia ha il suo zoccolo duro al Sud dove mantiene percentuali che sfiorano il 20 per cento… «Appunto. Ma se continuiamo a inseguire Salvini perderemo anche il Sud». La legge di stabilità può essere l’occasione per dare un segnale? «A parte qualche misura sull’Ilva di Taranto e la Terra dei Fuochi di Sud c’è molto poco. Forza Italia poteva (e se vuole è ancora in tempo) mettere in campo un pacchetto di proposte a favore del Mezzogiorno. Penso a misure per il welfare, all’agricoltura, alle infrastrutture. Ma non mi sembra di aver visto nel partito la stessa attenzione che si è vista nel rispondere alla arrogante chiamata di Salvini».