«In Italia mille potenziali terroristi islamici. A rischio anche le chiese»
In Italia «ci sono un migliaio di potenziali jihadisti che da cinque anni sono continuamente controllati e monitorati da investigatori dell’antiterrorismo e dell’intelligence, un elenco di nomi compilato dal 2010 grazie al controllo dei contatti ai siti fondamentalisti provenienti dall’Italia». Lo scrive l’Espresso in un’inchiesta esclusiva. Secondo l’articolo, 007 e investigatori «non ritengono possibili assalti su larga scala come a Parigi» in Italia, «ma sono preoccupati per il rischio di attacchi nelle cittadine meno sorvegliate che possono essere messi in atto dai lupi solitari». L’attenzione, inoltre, non è puntata solo su Roma: «Potrebbero essere a rischio chiese e monumenti storici di cittadine del Centro e del Nord, dove la sorveglianza potrebbe essere minore rispetto a Roma e quindi anche le maglie delle forze dell’ordine risultano più larghe». Dall’inchiesta emerge inoltre che i sostenitori del jihad nel nostro paese «fanno fatica a reperire armi in Italia: da noi gli arsenali clandestini sono in mano alla criminalità organizzata e le mafie evitano qualunque rapporto con questi soggetti». Sarebbe questo uno dei motivi per cui la pianificazione di attentati come quelli di Parigi, che prevedono la partecipazione di un gruppo rilevante di complici, non potrebbe passare inosservata. Tutti elementi che, dice L’Espresso, «spingono gli inquirenti della Procura nazionale antiterrorismo, guidata da Franco Roberti, a ritenere «che sono in pochi a credere ad una eventuale replica a Roma» del massacro di venerdì 13.
Terroristi in Italia: è allarme “lupi solitari”
Ma non tutti i magistrati che si occupano di antiterrorismo nelle procure distrettuali sono dello stesso avviso, sostiene ancora L’Espresso: «Tutti concordano nel temere soprattutto l’azione del singolo e imprevedibile jihadista che potrebbe agire senza alcuna organizzazione». Agli inquirenti italiani viene in mente ciò che è accaduto lo scorso febbraio a Nizza dove si è verificato il tentato omicidio di tre militari di guardia a un palazzo che ospita associazioni ebraiche, accoltellati da Moussa Coulibaly che si è scagliato contro di loro con una lama di 20 centimetri. «Sono i lupi solitari che fanno dunque paura, i singoli episodi che non si possono prevenire – conclude L’Espresso – Per questi volontari del terrore non è poi così difficile, come spiegano gli investigatori, procurarsi l’esplosivo. Anzi, realizzare l’esplosivo: basta entrare in un negozio di ferramenta con venti euro e uscire con tutti gli elementi necessari per costruire una bomba o una cintura esplosiva».