Immigrati e antagonisti scatenano la guerriglia: paura e violenza a Torino
Paura e violenza. I profughi, alcuni in attesa di espulsione, in rivolta. E ad aiutarli, i militanti dei centri sociali. Ancora una volta immigrati e antagonisti scatenano l’inferno. Una zona di Torino piegata dalle bombe carta, dai “compagni” e dalle fiamme che hanno distrutto cinque moduli abitativi. In manette sono finiti due cittadini tunisini, di 42 e 33 anni, che dovranno rispondere di danneggiamento, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Immigrati e antagonisti in campo e scoppia l’inferno
E’ l’ennesima vicenda che vede in campo immigrati e antagonisti “uniti nella lotta” in più aree del Centro di Identificazione ed Espulsione: Alcuni “ospiti” dell’area rossa hanno iniziato a incendiare i moduli abitativi e la protesta si è subito allargata a macchia d’olio. Sono intervenuti in forza i carabinieri per consentire a due squadre dei vigili del fuoco di raggiungere in sicurezza le zone in fiamme. Ci sono stata momenti di tensione: molti ospiti hanno lanciato contro le forze dell’ordine pezzi di arredi e oggetti infuocati per impedire di domare i roghi appiccati in più punti. In tenuta anti sommossa, polizia e carabinieri, sono riusciti a isolare i rivoltosi, alcuni spinti in sicurezza all’interno del campo di calcio. Ma quando la situazione sembrava essere tornata sotto controllo, dall’esterno è partito un attacco di gruppi antagonisti, con il lancio di bombe carta, e razzi pirotecnici. Cinque bombe carta hanno superato le mura, esplodendo all’interno. Gli assalitori sono stati subito dispersi dalle forze dell’ordine, che hanno inseguito i manifestanti all’esterno della struttura. L’emergenza è rientrata quando tutti gli ospiti, circa una novantina, molti in procinto di essere espulsi, sono stati risistemati in altre aree del Cie.