FdI: «De Luca deve chiarire, ma politicamente è già condannato»

11 Nov 2015 16:22 - di Redattore 89
De Luca

«Noi siamo e restiamo garantisti, aspettiamo di leggere gli atti. E poi a breve dovrebbero arrivare le altre sentenze… Piuttosto, noi chiediamo che il presidente venga a riferire su quello che ha fatto in questi 120 giorni, sul tasso di approssimazione politica sua e della giunta, su come sia possibile che pensi di governare affidandosi a un collaboratore che, stando a quello che riferisce lui, non gli dice nemmeno che la polizia è stata a casa sua e poi negli uffici della giunta mentre non era assente». A dirlo è Luciano Passariello, vicepresidente del gruppo di Fratelli d’Italia in Regione Campania, che spiega: «Ognuno di noi è stato oggetto di barbarie mediatico-giudiziarie, non passeremo ora dall’altra parte».

In casi simili, per il centrodestra è valso il principio del “non poteva non sapere”. Per De Luca non vale?

Non vale per me. Io, da garantista, in attesa di ulteriori chiarimenti da parte della magistratura, prendo atto di quello che dice De Luca. Ma, attenzione, proprio per questo dico: De Luca deve venire in consiglio a riferire sulla sorte della giunta, dell’ente, dei cittadini della Campania. Lui ha detto che non conosceva nessuna delle persone coinvolte nell’inchiesta, né la giudice né il marito. Ma Carmelo Mastursi era un suo collaboratore, lo aveva scelto lui. Se è vero che ha agito senza dirgli nulla, dal punto di vista politico è comunque un problema su cui De Luca deve fare chiarezza.

De Luca in conferenza stampa di Mastursi non ha detto una parola…

In conferenza stampa non ha accettato le domande dei giornalisti, ha fatto un monologo. È così, pensa di poter andare avanti sparato per la sua strada, senza confrontarsi, facendosi affiancare da persone che, però, nella migliore delle ipotesi, si dimostrano tanto approssimative da tacere su questioni come le perquisizioni della polizia… Temo che De Luca abbia scambiato la Regione Campania per il Comune di Salerno, ma sbaglia: con noi deve confrontarsi.

Intanto sembra che il governatore voglia andare avanti come se niente fosse: alla stampa ha anche annunciato che lunedì il Consiglio si riunirà per l’approvazione della legge per abolire l’Agenzia Regionale per la Sanità, «un luogo – ha detto – di clientela politica di cui nessuno sentirà la mancanza».

Appunto, ha annunciato. L’Arsan è istituita per legge e per abolirla c’è bisogno di una proposta di legge che passi in Commissione, dove deve essere discussa e approvata, per poi ripassare in Consiglio. Quando De Luca dice che lunedì il Consiglio si riunirà per abolirla dice il falso. È da giugno che andiamo avanti così, ma in 120 giorni cosa ha fatto del programma di lavoro dei primi 100 giorni? Nulla.

De Luca ha sostenuto di aver «prosciugato le paludi della clientela politica e del malaffare», anche cambiando i meccanismi delle nomine.

Sì, ho sentito. Ha detto che le nomine le istruisce l’ufficio di Gabinetto. Bene, e chi le firma? Non le firma lui come prevede lo Statuto? E allora che fa, firma quello che non conosce? Se devo prendere alla lettera le sue affermazioni, allora mi devo preoccupare ancora di più, perché fa senza sapere cosa fa, affidandosi ai suoi uomini e se i suoi uomini sono questi… Guardi, Caldoro nel bene e nel male si è assunto le sue responsabilità. De Luca, invece, ci sta dicendo che ha affidato la gestione dell’ente a terzi, forse perché era troppo impegnato a interessarsi dei suoi problemi giudiziari… Anche di questo prendo atto, ma quello che è stato eletto è lui, il responsabile resta lui.

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