Così Finmeccanica esporta armi in Africa e in Medio Oriente

25 Nov 2015 12:10 - di Adele Sirocchi

Tra il 2010 e il 2014 l’Italia ha autorizzato esportazioni nell’Africa settentrionale e nel Medio Oriente per 4,8 miliardi di euro di armi. Dopo l’Europa, quest’area geografica è il nostro principale mercato di sbocco per la vendita di armamenti.

I dati sono stati elaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati presenti nelle relazioni annuali al Parlamento redatte dalla Presidenza del Consiglio sulle esportazioni di armamenti, così come previsto dalla legge n° 185/1990. Nei 5 anni presi in esame, che coincidono drammaticamente con la nascita e l’espansione dell’Isis,  le industrie italiane produttrici di armi sono state destinatarie di autorizzazioni definitive alle esportazioni per 17,47 miliardi di euro: di questi, 8,58 miliardi sono stati realizzati in Europa (pari al 49,2 per cento del totale), 4,85 miliardi in Africa settentrionale e nel vicino Medio Oriente (27,8 per cento del totale), 1,68 miliardi in Asia (9,6 per cento del totale), 1,22 miliardi in America settentrionale (7 per cento del totale), 670 milioni nell’America centro-meridionale (3,8 per cento del totale), 267,4 milioni in Oceania (1,5 per cento del totale) e 188,6 miliardi in Africa centro meridionale.

Il traffico d’armi: il partner commerciale principale è l’Algeria

Dall’analisi delle esportazioni in Nord Africa e Medio Oriente, risulta che il nostro principale partner commerciale è l’Algeria: tra il 2010 e il 2014 abbiamo “ceduto” armi per 1,37 miliardi di euro. Seguono l’Arabia Saudita per un importo di 1,30 miliardi di euro e gli Emirati Arabi Uniti per un valore di 1,06 miliardi di euro. Le vendite in questi 3 Paesi costituiscono il 77,2 per cento del totale delle esportazioni autorizzate in quest’area. L’Arabia Saudita, com’è noto, è tra i principali finanziatori delle milizie del Califfato. Da notare, ancora, che l’Arabia con i suoi bombardamenti sullo Yemen ha già provocato quasi seimila morti e che la Farnesina, che ha ricevuto diverse interrogazioni sul business delle armi in Medio Oriente, evita di rispondere sulla questione.

Quali sono le armi vendute

Ma quali sono le armi vendute dall’Italia? Sono comprese armi di vario tipo (ad esempio armi o sistemi d’aria, munizioni, bombe, siluri, missili, apparecchiature per la direzione del tiro, veicoli terrestri, agenti tossici ecc., esplosivi e combustibili militari, navi da guerra, aeromobili, apparecchiature elettroniche, corazzature o equipaggiamenti di protezione e costruzioni, software ecc.). Per l’anno 2014 le prime 10 aziende italiane che hanno “conseguito” l’83,8 per cento del valore complessivo delle autorizzazioni sono: AgustaWestland Spa; Alenia Aermacchi Spa; Selex Es Spa; Ge Avio Srl; Elettronica Spa; Oto Melara Spa; Piaggio Aero Industries Spa; Fabbrica d’Armi Beretta Spa; Whitehead Sistemi Subacquei Spa e Iveco Spa.  La maggior parte delle prime 10 aziende sopra elencate sono possedute o in varia misura partecipate dal Gruppo Finmeccanica.

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