Usa, Trump avanza e i democratici si affidano a Julio Iglesias: “È un clown”

8 Ott 2015 11:55 - di Guglielmo Federici

Vi ricordate di “Se mi lasci non vale”? Ebbene, anche una vecchia gloria  come Julio Iglesias, famoso cantante spagnolo ma ormai in disarmo, balza nel dibattito politico degli Stati Uniti, definendo Donald Trump “un pagliaccio“. Fa sorridere che i democratici Usa si affidino a Iglesias per demolire la figura di Trump. Il quale, intanto, corre come un treno, i sondaggi lo premiano ed è pronto per la fase due della sua campagna elettorale. Lo ha annunciato lui stesso, scrive il Washington Post che ha realizzato una lunga intervista con il candidato alla nomination repubblicana, intenzionato a virare verso una campagna più tradizionale. Così a breve Trump diffonderà i primi spot tv, metterà a punto un vero e proprio manifesto elettorale ed è previsto anche un libro. Sembra inoltre essere arrivato il momento per un maggiore coinvolgimento di moglie e figlia, fino ad ora rimaste abbastanza silenti.

Julio Iglesias: «Trump? Un clown, un testa di c…»

La campagna elettorale dei democrat statunitensi non è molto dissimile da quella dei democratici di tutte le latitudini: giocare la carta della denigrazione dell’avversario. Ecco allora che va bene tutto, anche uno fuori dai giochi come Julio Iglesias che dal Messico, dove si trova, ha annunciato che non si esibirà più nei casinò di Donald Trump, in seguito ai commenti contro gli immigranti messicani fatti dal candidato repubblicano. Un po’ di popolarità si riconquista anche così, del resto. «Ho cantato tante volte nei suoi casinò, ma non lo farò più. Sembra essere una testa di c…o. È un clown! E mi scuso con i clown», ha dichiarato in un’intervista al quotidiano spagnolo La Vanguardia. Nessun messicano si straccerà le vesti se l’interprete di “Pensami” non si esibirà nel locale di Trump. È ridicolo constatare questa esuberanza anti -Trump molto fuori le righe, visti i toni del “romantico” Iglesias. Toni più misurati ma irridenti si possono constatare infatti anche da noi in Italia, dove non più tardi di qualche ora fa la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani ha bollato come “antipolitica” la candidatura e il seguito di Trump.  La campagna elettorale è lunga e faticosa, la Clinton sta incontrando qualche difficoltà e intanto Trump affida il compito delicato di avvicinare l’elettorato femminile alla figlia Ivanka e alla moglie Melania.

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