Svizzera al voto: i sondaggi elettorali annunciano l’avanzata della destra
Svizzera al voto. Dopo Vienna, ora tocca alla federazione elvetica fare i conti con l’appuntamento con le urne: e, come già accaduto in queste ore in Austria, anche per la nuova, imminente competizione elettorale, sembra che a fare la differenza sarà soprattutto la questione “migranti”.
Svizzera al voto: per i sondaggi avanza la destra
E allora, boom dei flussi migratori e relativa accoglienza dei profughi e richiedenti asilo, così come – strettamente connsessa – l’annosa questione dei rapporti con l’Unione Europea: sono questi i temi principali che caratterizzano la campagna elettorale in Svizzera, in vista del voto per il rinnovo del parlamento federale in programma domenica prossima. I sondaggi indicano una avanzata della destra, con la conferma come prima forza del Paese dell’Unione democratica di centro, formazione nata come partito dei piccoli contadini e progressivamente diventata l’espressione dell’elettorato conservatore, euroscettico e più refrattario ad una politica di accoglienza coatta dei migranti.
La foto “elettorale” scattata dai sondaggisti
E oltre all’avanzata della destra, che in Svizzera continua a guadagnare posizioni, dalla foto scattata dai sondaggisti in questi ultimi giorni di campagna elettorale, risulata in crescita anche il partito liberale radicale. I socialisti sono stabili e dovrebbero restare la seconda forza politica del Paese, mentre i verdi appaiono in difficoltà. Il nuovo parlamento federale avrà poi il compito di eleggere i sette membri del governo all’inizio di dicembre. Alla competizione della Svizzera al voto potranno prendere parte anche gli aventi diritto tra i circa cinquantamila svizzeri residenti in Italia, grazie alla possibilità offerta loro del voto telematico o da esprimere per corrispondenza. Infine, proprio quanto ai rapporti con l’Italia va detto che, dopo l’accordo siglato lo scorso febbraio sullo scambio di informazioni bancarie, resta ancora da sciogliere il nodo dei frontalieri, gli italiani che ogni giorno attraversano il confine per lavorare in Svizzera, che denunciano un irrigidimento delle autorità elvetiche sul fronte degli ingressi e temono, di conseguenza, un aumento della pressione fiscale.