Lo strano caso dell’ex bandito che paga 12 euro per la casa popolare
C’è un caso di malagiustizia, un paradosso tutto italiano che Libero oggi riporta in prima pagina: il titolo fa già capire di fronte a cosa ci si trova, “Al rapinatore casa Ater a 12 euro al mese“. Il pezzo lo firma Mario Giordano e racconta di Giampaolo Moretti, italiano di origine sinti, un bandito catturato dieci anni fa in un blitz che impegnò ben 40 poliziotti. Con lui altre tre persone: insieme rapinavano supermercati. Dopo un decennio, però, Moretti è a piede libero, in attesa di processo e vive in una delle case popolari dell’Ater di Padova. Per l’affitto paga 12 euro al mese e inoltre gode di uno sconto sulle bollette da parte del Comune. Eppure non è che il nostro ex rapinatore si sia concesso a pratiche più civili delle rapine. Tutt’altro. Scrive Giordano:”Nel maggio scorso è finito nel mirino dei carabinieri perché insieme ad altri tre svaligiava le case e truffava gli anziani a Legnago. Ma anche questo reato non è bastato a farlo finire in carcere”. Qualora ciò avvenisse, in ogni caso, non ci sarebbero problemi: il diritto all’alloggio popolare si tramanda agli eredi… Brave persone? Mica tanto. Il fratello faceva parte della banda e la moglie e la figlia furono arrestate mentre cercavano di recuperare le armi nascoste dentro un tombino dopo le rapine compiute. Moretti, ci informa Il Gazzettino, dice che in quella casa ci vivono in dieci e che lui cerca lavoro ma nessuno glielo dà… e quindi? Quindi “commercio in ferrovecchio, in nero”.