Spose bambine. Al Pantheon le nozze: lei ha 10 anni, lui 50. Ma è una fiction
Mai più spose bambine. Pantheon ore 12,15, il solito capannello di turisti, qualche artista da strada, un tiepido sole che illumina la cupola del Mausoleo, un violinista che seduce i passanti, davanti alla fontana una trentina di persone a semicerchio. Al centro c’è una bimba vestita da sposa, ha 10 anni, è bellissima, alla sua sinistra un uomo sui cinquanta, suo marito di lì a poco. Il celebrante legge il rito, gli sposi si scambiano le fedi e si baciano (per fortuna candidamente sulle guance).
Mai più spose bambine
La sposa bambina, due occhi azzurri come il mare, dice qualcosa a voce bassa, poi le passano un microfono: «Oggi è il più bel giorno della mia vita. Sono felice, mamma mi ha detto di dire così… Ho conosciuto il mio sposo questa mattina e adesso vivrò sempre con lui. Non andrò più a scuola e presto gli darò un figlio. Sono felice…». Brividi lungo la schiena. Ma è la fiction realizzata da Amnesty international per denunciare il dramma delle spose bambine costrette dalla famiglie di accettare l’orrore di un matrimonio forzato che strappa via l’infanzia. Decine di cartelli (“Spose bambine non andranno più a scuola”, “Spose bambine non potranno mai decidere per se stesse”, “Spose bambine: a rischio più alto di violenza domestica”) e un numero (45594) a cui mandare un sms solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno in crescita che affonda le radici nella povertà, nella discriminazione e nell’arretratezza culturale. Una mobilitazione anche per spingere i governi locali a bandire questa pratica incivile e avviare finalmente «indagini imparziali, tempestive ed esaurienti su ogni denuncia di violazione dei diritti umani basata sulla discriminazione».
Le testimonianze choc
«Ogni volta che vedi calare il sole, ti chiedi se uscirai viva dalla notte di violenza che ti aspetta inesorabile», scrive Khadija Al-Salami, scrittrice yemenita e prima donna regista nata nel suo Paese, che ha vissuto il dramma sulla sua pelle. Khadija è stata sfortunata, ma meno sfortunata di sua madre. Aveva «già» 12 anni quando sposò un marito trentenne di cui, fino a una settimana prima, ignorava l’esistenza. «Appena mi diede l’anello, andai a venderlo per comprare una bambola: non ne avevo mai avuta una. E me la portai dietro, nella casa di mio marito. Era l’unico oggetto che mi ricordasse l’infanzia».
Tredici milioni di schiave
Secondo le stime del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione sono oltre 13 milioni le ragazzine che ogni anno nel mondo sono costrette a sposarsi prima dei 18 anni con uomini molto più vecchi di loro: 37 mila bambine ogni giorno. Isolate, tagliate fuori da famiglia e amicizie, perdono la libertà e sono sottoposte a violenze e abusi quotidiani Molte di loro rimangono incinte immediatamente o poco dopo il matrimonio, quando sono ancora delle bambine.