Sinodo, giallo sulla lettera di tredici cardinali al Papa: in 4 smentiscono
È giallo sulla lettera di critica dei metodi del Sinodo scritta al Papa. Il documento che sarebbe stato consegnato a Papa Francesco inizialmente portava la presunta firma di tredici cardinali: tutti padri sinodali e tutti nomi della corrente conservatrice, che riterrebbero inadeguato l’Instrumentum Laboris. I fautori del messaggio di protesta nella lettera avrebbero mostrato preoccupazione per le nuove procedure di svolgimento dell’assemblea, che porterebbero, a loro avviso, a esiti predeterminati, e contrari a qualsiasi apertura, come la comunione ai divorziati risposati. Un’ipotesi che, a loro dire, minerebbe la dottrina della Chiesa.
Sinodo, lettera al Papa: le smentite
Quattro di loro però hanno subito smentito di avere mai sottoscritto la lettera. E l’australiano George Pell, prefetto della segreteria per l’economia e arcivescovo di Sydney ha ammesso di aver consegnato un suo scritto al Papa, a inizio Sinodo, «ma una lettera privata deve rimanere tale e il testo è diverso da quello uscito». Nell’elenco dei tredici presunti firmatari era stato inserito anche il cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest, presidente Ccee e relatore generale al Sinodo sulla famiglia, il quale ha però diffuso una nota con la quale ha smentito di aver «mai visto né tantomeno firmato una tale lettera». Immediate anche le smentite di Angelo Scola, arcivescovo di Milano, André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, e del cardinale genovese Mauro Piacenza. Mentre il cardinale Fox Napier, tra i nove superstiti dei tredici iniziali firmatari, ha fatto sapere di voler ritirare la sua firma perché il testo non corrisponde a quello che gli avevano preannunciato. Padre Federico Lombardi, dal canto suo, lunedì ha precisato durante il briefing sui lavori del Sinodo: «Non ho avuto questo documento, non sono in grado di dire se corrisponde a una realtà a no; se è indirizzato al Papa, il Papa ce lo deve dire. Io non l’ho pubblicato».