Sicignano a Sansonetti: «Non dire cazzate». Il web incorona il pensionato

26 Ott 2015 8:48 - di Franco Bianchini

Quelle frasi – «non dire cazzate, non meriti rispetto, non mi rompere le balle» – lo ha fatto diventare ancora di più il mito del web. Lui è Francesco Sicignano, il pensionato che ha ucciso il ladro penetrato in casa. L’altro è Piero Sansonetti, simbolo del buonismo di sinistra. «Avere un’arma in casa deve essere un diritto… Si trovi lei al posto mio di notte con uno vestito di nero che entra in casa sua». Sono questi alcuni dei passaggi della movimentata intervista, nel corso di Domenica Live. In studio oltre a Matteo Salvini, c’era appunto il giornalista Piero Sansonetti che ha più volte invitato Sicignano a lanciare un appello a non correre all’acquisto di armi e a non porsi come esempio nella lotta alla criminalità. Affermazioni che hanno provocato la rabbiosa reazione del pensionato che le ha anche bollate come «cazzate» e ha più volte mandato a quel paese Sansonetti.

La rabbia di Sicignano, la demagogia di sinistra

Mentre Salvini offriva a Sicignano la sua totale solidarietà («preferisco stare ora a parlare con lui piuttosto che con i suoi parenti perché ora magari era morto») e ha auspicato l’abolizione del reato di eccesso di legittima difesa, Sansonetti ha insistito sulla pericolosità del messaggio che giunge da questa vicenda, pur precisando di ritenere l’uomo non responsabile di quanto accaduto. «Si trovi lei al posto mio di notte con uno vestito di nero che entra in casa sua». gli ha replicato il pensionato. «Che dovevo fare? Gli chiedo se vuole un caffè? L’art 2 della Costituzione dice che che lo Stato deve garantire la proprietà privata, se non lo fa io che devo fare? Lei dice che l’ho preso al cuore, ma che ne sa? Ci sono indagini in corso». E poi: «Io non ne ho colpa, la colpa è loro: non si entra all’una di notte in una casa per rubare. Mio figlio quando ha sentito i tre colpi e ha visto i due che saltavano la recinzione e fuggivano, era convinto che avessero ucciso il padre e la madre. Era sconvolto. E quando siamo scesi giù abbiamo visto il terzo che rantolava. Io ho chiamato l’ambulanza, speravo che fosse vivo, per me era molto molto meglio».

«L’arma – ha insistito – deve essere un diritto, nessuno la obbliga ma deve essere libero di avere un’arma, poi se uno si vuole difendere con un cucchiaino.. Era meglio che trovavano mia moglie violentata e io giù dal balcone? Non avrebbero trovato nulla: 120 euro, una collanina e due fedi perché non ho niente, continuano a venire… E comunque se li avessi visti tutti e tre dal balcone mentre saltavano fuori avrei sparato in aria».

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