Renzi vuole abolire l’Imu, ma prepara la batosta con i ritocchi al catasto

7 Ott 2015 18:53 - di Redazione

La pressione fiscale sulla proprietà della casa è aumentata in tre anni del 143%. Tra il 2001 e il 2014, con il passaggio da Ici a Imu e Tasi, la tassazione sul possesso degli immobili è passata, secondo l’Ance, da 9,8 a 23,9 miliardi di euro. Una cifra enorme dovuta non solo alla manovra Monti che ha portato alla sostituzione dell’Ici con l’Imu ma soprattutto all’arrivo della Tasi nel 2014. A fare i calcoli è stata l’Ance, che evidenzia anche come, proprio con l’introduzione dell’imposta municipale, a cui si è aggiunta poi anche la tassa sui servizi, il nostro Paese sia schizzato ai vertici della classifica Ocse dei Paesi con la maggiore tassazione immobiliare. E se Renzi agita la promessa di abolire la tassa sulla prima casa, l’Ance mette già in guardia sui rischi legati all’annunciata, ma non ancora arrivata, riforma del catasto, potenzialmente foriera di effetti “devastanti”. Un “incontrollato” aumento dei valori catastali, “non può che tradursi in un’impennata della tassazione sugli immobili”, avvertono i costruttori, che chiedono già da ora il rispetto del principio dell’invarianza di gettito, previsto dalla delega fiscale.

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