Nashville, sparatoria al campus: il bilancio è di un morto e due feriti
Sparatoria al campus di Nashville: ancora paura e morte in un’università americana. Ancora feriti che vanno ad aggiungersi, nel giro di pochi istanti, al drammatico elenco delle vittime. Ancora una tragedia della follia. Questa volta il dramma si è consumato all’improvviso, all’interno dei confini della Tennessee State University, a Nashville.
Sparatoria al campus di Nashville
Il bilancio della sparatoria al campus è ancora provvisorio: si parla di tre persone ferite da colpi di arma da fuoco, colpite all’interno della struttura universitaria. Nelle frammentarie informazioni che arrivano da oltreoceano si apprende solo che il centro di comunicazioni per le emergenze della città avrebbe dato la notizia della tragedia, senza specificare se si tratti di studenti o di addetti ai lavori, e senza rilasciare commenti sull’accaduto, o su quanto avrebbe scatenato il dramma. Un’informazione dell’ultim’ora, aggiunta alla notizia della strage, ha in particolare aumentato la portata dello choc: a quanto si apprende, allora, poco più di una settimana fa, tre persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco durante una festa in una casa a due passi dallo stesso campus. Resta da accertare, a questo punto, se l’episodio abbia in qualche modo a che fare con la sparatoria odierna.
Morto uno dei tre feriti
E intanto, secondo quanto scrive la Cnn online in base alle informazioni diffuse dalla polizia locale, il bollettino dell’eccidio aggiorna lo stato delle vittime: e si apprende che una delle tre persone rimaste ferite da colpi di arma da fuoco sparati nel campus della Tennessee State University, sarebbe morta. E intanto, si fa strada una prima ipotesi sul movente che avrebbe scatenato la follia omicida: secondo la polizia, infatti, all’origine della sparatoria al campus non ci sarebbe l’irruzione di un killer, ma potrebbe esserci una banale lite scoppiata durante una partita a dadi in un cortile del campus. Non è ancora chiaro se chi ha sparato sia a piede libero o sia stato fermato dalla polizia che presidia gli ingressi della struttura universitaria. Ev pensare che solo il 2 ottobre scorso, un pazzo, il ventiseienne Chris Harper Mercer, è entrato in diverse aule dell’Umpqua Community College di Roseburg, in Oregon, e ha aperto il fuoco dseminando paura e morte. Così oggi, ancora una voltaa distanza di poco tempo dall’ultima strage della follia, mentre il dolore e il dramma si consumano, l’America torna a fare i conti con il problema della armi.