L’ultima di Buonanno: va in tv con la pistola. E Salvini lo rimprovera
Nuova provocazione, stavolta molto simile a una bravata, da parte dell’eurodeputato leghista e sindaco di Borgosesia Gianluca Buonanno: si è presentato in tv con una pistola, mostrandola più e più volte nel corso del collegamento.
Buonanno e l’idea del “bonus pistola”
Nella sua veste di primo cittadino e sull’onda del caso del pensionato di Vaprio D’Adda, Buonanno qualche giorno fa ha annunciato la volontà di istituire di un “bonus” di un terzo della spesa per chi compra un’arma. E di questo era invitato a parlare durante il suo collegamento con SkyTg24, provocando un certo disappunto nella conduttrice, Federica De Sanctis, e dell’altro ospite in studio, il giornalista del Fatto Quotidiano, Emiliano Liuzzi, quando ha tirato fuori l’arma.
Il Pd cavalca la bravata
«Tanto non ha il caricatore», ha spiegato l’esponente leghista, mostrando l’arma, ma non riuscendo comunque a convincere gli ospiti in studio dell’opportunità di portarla in video. Il collegamento, quindi, alla fine è stato interrotto, con tanto di scuse della conduttrice e con un inevitabile strascico di polemiche politiche. In particolare, si è registrato l’attivismo del Pd, immediatamente pronto a cavalcare la vicenda tanto in sede nazionale quanto in sede di parlamento europeo: «Chiederò al presidente del Parlamento europeo un’immediata valutazione del comportamento del deputato della Lega, Gianluca Buonanno», ha annunciato la parlamentare europea del Pd, Isabella De Monte, mentre il deputato nazionale Walter Verini sembra arrivare ad auspicare l’apertura di inchiesta per «capire quali reati abbia commesso Buonanno lasciandosi andare a questa sceneggiata inaccettabile».
La reprimenda di Salvini
Alla fine arriva la reprimenda di Salvini. Così il leader della Lega a Radio Padania: «Non si risolve niente mostrando una pistola in Tv, lo dico parlando in casa Lega, non serve ad altro che a far fare a Renzi la figura del fenomeno. I problemi si risolvono manifestando e lottando per avere buone leggi».