L’arte del bere per vivere con arte. Il battesimo del Manifesto del Miscelatore Futurista
Con lo stomaco vuoto si pensa male. Mangiare con arte per agire con arte. È uno degli inediti insegnamenti del Futurismo. Non solo letteratura, pittura, scultura nella rivoluzione futurista. Sulla scia del “maestro” Filippo Tommaso Marinetti, Fulvio Piccinino, uno dei più noti barman italiani, ha studiato l’aperitivo futurista rivisitando le Polibibite degli Anni Trenta. Autarchia, fantasia, richiami sessuali: questo e altro gli ingredienti del libro La Miscelazione Futurista presentato al Vegetarian food & art di via Margutta.
Futurismo e Polibibite
Profumi, essenze futuriste e cocktail marinettiani sono stati offerti ai tavoli dello storico locale per un parterre di curiosi, artisti, pittori, art designer e giornalisti. Atmosfera informale ed elegante per l’aperitivo, rigorosamente “green”, organizzato dalla titolare Tina Vannini sotto la regia di Francesca Barbi Marinetti, nipote di Filippo Tommaso Marinetti, un “genio” che non ha mai conosciuto: la madre, Luce, infatti, era poco più di una bambina quando il grande artista venne a mancare. “Mio nonno incoraggiava a nutrire la creatività, vero motore della vita, estendendola a ogni attimo del vivere. Il piacere e la bellezza possono stare in un quadro come in una polibibita!”, spiega la raffinata Francesca Barbi. Tra gli ospiti della serata anche Pablo Echaurren, pittore, fumettista, scrittore, e Claudia Salaris una delle maggiori esperte dell’avanguardia futurista.
Il Manifesto del Miscelatore Futurista
Non è quello pubblicato da le Figaro nel 1909, che ha stravolto i codici letterari ed esistenziali di inizio Novecento, ma una rara chicca ludico-letteraria destinata incuriosire non solo gli addetti ai lavori. Il Manifesto del Miscelatore Futurista: dieci punti da leggere (e da bere) tutti d’un fiato. Al primo posto l’abolizione “delle inutili decorazioni, osceni vasi di fiori o nature morte di frutta e spezie a bordo bicchere. E’ concessa una sola decorazione, suggestiva e determinante che possa creare sorpresa e ilarità nel bevitore e fare da preludio gustativo”. E ancora: “La velocità, il divertimento e l’allegria devono tornare a dominare al banco bar. Una polibibita dovrà essere concepita in un tempo variabile tra i 45 e i 60 secondi. Come per l’amore, una breve attesa aumenterà il piacere, una lunga attesa lo spegnerà. Per la preparazione si abolisce l’uso del jigger e del metal pour, ma si richiede il ritorno alla versata a mano libera.
Gioco e italianità
Una polibibita – racconta ancora Piccinino – dovrà divertire, creare i presupposti per una discussione, aumentare il grado di socialità tra persone, inizialmente anche sconosciute. Allo stesso tempo non dovrà stordire o essere motivo di malessere. Al punto sei si raccomanda “l’abolizione nei quisibeve delle discussioni calcistiche e politiche che avvelenano con inutili parole il piacere della bevuta tra amic”. Ultrà ed elefanti di Palazzo sono avvisati. “Il bar deve tornare a essere un luogo di socialità e aggregazione reale in antitesi al vuoto mondo virtuale della rete. Il Miscelatore Futurista non trascura i mezzi a propria disposizione per influenzare italianamente il mondo della miscelazione, riproponendo le polibibite più adatte agli ingredienti del proprio territorio”.
Un’ispirazione per l’estero
La Miscelazione Futurista sarà la base di lavoro del Miscelatore italiano all’estero, che in questo modo potrà proporre al suo ospite “un raro esempio di fulgida italianità. Ma potrà servire da ispirazione anche al barman straniero che, studiate le polibibite, le proverà a reinterpretare utilizzando i prodotti della sua terra, rendendo cosmopolita e fonte di nuove idee anche la sua miscelazione, come l’arte futurista che influenzò il mondo intero”.