Imprenditore scomparso, è giallo nel giallo: sparisce un suo dipendente

16 Ott 2015 12:34 - di Giulia Melodia

Il mistero dell’imprenditore scomparso nel bresciano s’infittisce, e il giallo raddoppia: da martedì sera risulta scomparso anche Giuseppe Ghirardini, un dipendente della Bozzoli, l’omonima azienda del cinquantenne Mario, sparito nel nulla da una settimana.

Imprenditore scomparso, sparito un suo dipendente

La sparizione del dipendente della ditta Bozzoli  – uno dei tre operai che erano presenti in fonderia nella serata di giovedì 8 ottobre, quando Mario Bozzoli, proprietario dell’azienda, è stato visto vivo per l’ultima volta – è stata denunciata giovedì sera da un parente. Le ricerche, che si uniscono a quelle dell’imprenditore sparito ormai da giorni – e per cui si affievoliscono di ora in ora le speranze di una soluzione positiva del mistero – sono state effettuate nei pressi del passo Crocedomini, che collega Valsabbia, Valtrompia e Vallecamonica. L’area di perlustrazione, allora, coincide con quella in cui ore prima sarebbe stata agganciata la cella telefonica del cellulare dell’uomo. L’uomo, si è appreso fin qui, non era ancora stato ascoltato dai carabinieri.

Imprenditore scomparso: le ricerche, l’indagine

«Ci orientiamo all’interno della fonderia, cosa sia successo non lo sappiamo, ma qualcosa è successo»: queste le parole drammaticamente significative pronunciate ancora una volta dall’avvocato Patrizia Scalvi, legale della famiglia dell’imprenditore bresciano scomparso nel nulla. Nella sua fonderia di Marcheno in alta Val Trompia nel Bresciano, sono proseguite per giorni le ricerche del corpo di Mario Bozzoli: il sopsetto dei familiari e l’ipotesi degli inquirenti, infatti, hanno immediatamente fatto riferimento alla possibilità che l’uomo possa esere stato ucciso sul luogo di lavoro, dove poi sarebbe stato bruciato il corpo. «Qualora sia finito nel forno non c’è certamente entrato da solo», ha aggiunto infatti l’avvocato Scalvi che insieme a Zeno De Battisti, perito di parte nominato nei giorni scorsi, hanno chiesto incessantemente di cercare le tracce di una possibile colluttazione avuta presumibilmente da Mario Bozzoli prima della sua scomparsa. L’azienda, allora, posta sotto sequestro come disposto dalla Procura di Brescia che ha aperto un inchiesta per sequestro di persona, è stata rivoltata da cima a fondo dagli uomini della scientifica; protezione civile e carabinieri hanno completando le operazioni di smassamento dei cumuli di materiale ferroso presenti nella fonderia, ma tracce dell’imprenditore scomparso non sono ancora state trovate. Non solo: le analisi interne allo stabilimento svolte dai Ris di Parma si sono concentrate in particolare in un’area del magazzino dove sono presenti scarti di produzione e residui di colate. Gli inquirenti stanno inoltre riguardando meticolosamente le registrazioni delle telecamere installate all’esterno dell’azienda.

Imprenditore scomparso: il giallo

Dunque, dell’imprenditore bresciano sparito nel nulla non c’é ancora nessuna traccia. Gli inquirenti sono sempre più convinti: Mario Bozzoli non é mai uscito dall’azienda di famiglia. L’ultima telefonata dell’uomo é stata fatta tra i due capannoni della fonderia che l’imprenditore scomparso gestisce con il fratello Adelio e nella quale lavorano anche i nipoti Alex e Giacomo. E dunque, anche nei rapporti tra i parenti stanno scavando gli inquirenti, per capire se la divisione professionale dei due fratelli – Adelio stava completando un nuovo capannone a Bedizzole, vicino al lago di Garda, mentre Mario sarebbe rimasto a Marcheno – possa aver in qualche modo creato delle spaccature tra i nuclei familiari. L’azienda, dunque, continua a rimanese la chiave del giallo, ed è stata la fonderia, onfatti, il fulcro nevralgico delle analisi e delle indagini alla ricerca di tracce che, però, non sono fin qui emerse. I due forni presenti nella fonderia, uno più stretto e più profondo l’altro più largo e meno profondo, risulterebbero accesi ma a temperature più basse rispetto ai consueti 800 gradi. Si sta lavorando anche a liberare le matasse di rottami presenti in diversi angoli dell’azienda. Il legale della famiglia Bozzoli, l’avvocato Patrizia Scalvi, scelto dalla moglie e dai figli dello scomparso, ha chiesto al perito nominato, il medico legale Zeno De Battisti, se esista la possibilità di individuare possibili tracce nei pressi dei forni. Tra i quesiti posti anche quello di provare ad identificare segni di un’eventuale colluttazione nella zona della fabbrica che porta agli spogliatoi, dove sono stati ritrovati i vestiti di Mario Bozzoli che però, la sera di giovedì, in quegli spogliatoi dove si cambiava ogni giorno, non sembra essere mai arrivato.

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